“Diamo un tetto a chi non ce l’ha”, la proposta di 4 consiglieri

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Da sinistra i consiglieri Alberto Anghileri, Massimo Riva e Filippo Boscagli

 

LECCO – “Sul tema dell’emergenza abitativa l’amministrazione intende avviare un percorso, l’ordine del giorno che presenteremo nel corso del prossimo Consiglio Comunale vuole essere uno step in più per proseguire”. Parole di Filippo Boscagli, consigliere capogruppo Ncd e “firmatario” dell’ordine del giorno relativo all’emergenza abitativa e agli interventi in sostegno all’alloggio, insieme ai consiglieri Ivano Donato, Massimo Riva (5 Stelle) e Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco).

Per i consiglieri occorre lavorare sulla problematica dell’esclusione sociale per bassa soglia: “Le criticità emerse e affrontate durante l’ultima commissione consiliare (vedi qui) hanno dimostrato che da un lato i servizi sociali offrono gli strumenti per responsabilizzare quei soggetti in difficoltà, dall’altro resta una parte consistente che non regge questo percorso di reinserimento nella società” ha spiegato Boscagli. “Sappiamo che l’ente pubblico non può rispondere pienamente a questa esigenza, ma è possibile fare un percorso di sensibilizzazione della città, appellandosi a quel senso della comunità da sempre patrimonio di Lecco”.

Tra i punti essenziali l’ordine del giorno che verrà portato in consiglio chiede di verificare la possibilità di reperire spazi pubblici o privati di associazioni da trasformare in alloggio per i soggetti fragili. Una sorta di “rifugio Caritas” ma “con una residenzialità continuativa nel territorio comunale”.

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“Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni conoscenti, alcuni di loro collaborano con i City Angels e mi hanno testimoniato che a Lecco c’è una consistente fascia di cittadini che sfuggono a percorsi di solidarietà attivati in questi anni dall’amministrazione – ha aggiunto Riva – molti di loro non necessitano di un alloggio fisso, ma anche solo di un aiuto per passare la notte nei mesi invernali, visto che il rifugio Caritas ha poca capienza ed è spesso al completo. La presa di coscienza di questa situazione ha stimolato un dibattito che ha prodotto questo ordine del giorno”.

Per le risorse Riva si appella all’approvazione di bilancio oramai prossima: “In questa fase si possono trovare spazi e risorse, va fatta una ricognizione del disponibile, non si parla di cifre esagerate, qualche migliaia di euro, poi il supporto delle associazioni permetterebbe di continuare il percorso”.

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Luigi Comi

Al momento tuttavia sembra che in città non ci sia disponibilità di immobili per questo tipo di progetto, come hanno spiegato in sede di commissione l’assessore ai Servizi Sociali Riccardo Mariani e il presidente della commissione terza Luigi Comi. E’ stato proprio Comi ha ‘frenare’ le proposte dei consiglieri:

“Questo è di certo un argomento che ci tocca tutti in maniera trasversale e ci mette d’accordo nel trovare una soluzione. Premettendo che sono aperto a qualunque tipo di suggerimento devo ricordare che la scorsa estate, durante la ristrutturazione dell’oratorio San Luigi, si è parlato della Casa della Carità, progetto che realizzerà la Caritas Ambrosiana di Milano. Questo è solo un inizio ma come commissione per i servizi sociali si potrebbe pensare di impegnarsi in una collaborazione con la Caritas Ambrosiana, lo vedo più producente”.

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La “Casa della Carità” sarà edificata in via San Nicolò, nell’attuale centro Paolo VI: l’edificio ospiterà 30 posti per senza tetto, una mensa, un centro informazioni e assistenza e 3-4 appartamenti per le emergenze abitative di famiglie che hanno subito sfratto. Aperta 365 giorni all’anno (e non 5 mesi come il rifugio Caritas), dovrebbe essere pronta entro il 2017.

“La mia proposta – ha commentato Comi – è di superare l’ordine del giorno e prendere l’impegno come commissione di trovare una collaborazione più matura e concreta per portare a termine i progetti”.

Una proposta che non convince del tutto i consiglieri autori dell’ordine del giorno: “Se la cosa andrà in porto si parla di un’attesa di ancora un anno, perché entro il 2017 vuol dire dicembre 2017 – ha detto Alberto Anghileri – personalmente non vedo la nostra richiesta in contraddizione con quanto proposto dal presidente. L’ordine del giorno non è vincolante, è un invito”.

Se ne discuterà il prossimo lunedì, in sede di consiglio comunale.