Droga tra i migranti a Lecco e anche a Calolzio si accende la polemica

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Marco Ghezzi
Il capogruppo Lega Nord Marco Ghezzi

CALOLZIO – Il blitz antidroga della Polizia al Ferrhotel di Lecco, il centro di accoglienza migranti, e le 33 denunce a carico di stranieri richiedenti asilo, alimenta la polemica anche a Calolzio.

“Tra i fermati, secondo le notizie di stampa, anche almeno un richiedente asilo proveniente da Calolziocorte e persino una persona che avrebbe già ottenuto l’asilo  – sottolinea Marco Ghezzi, capogruppo della Lega in comune  – Se quest’ultima notizia fosse definitivamente confermata, verrebbero smentiti tutti coloro che in Consiglio Comunale, con grande enfasi, ci avevano dato ampie rassicurazioni sulle persone ospitate o in procinto di essere ospitate, etichettandoci come portatori di paure”.

“Evidentemente – prosegue Ghezzi – non è vero, che si tratta di individui selezionati in attesa di ottenere l’asilo ma semplici migranti di cui si conosce a malapena la provenienza. Pertanto, le nostre obiezioni non erano strumentalizzazioni, argomento che in genere si utilizza quando non si hanno argomenti e/o risposte convincenti. A questo punto, va riconsiderata l’ipotesi di realizzare un centro di accoglienza nella ex sede della direzione didattica al Pascolo a pochi metri dal plesso scolastico della frazione. E va rivista tutta la politica sull’accoglienza messa in campo dall’Amministrazione Comunale. A Calolziocorte di problematiche sociali ce ne sono già tante, sarebbe da irresponsabili creare le condizioni per aggravarle ulteriormente. Del resto, segnali di attività illecite gestite da stranieri, per esempio al Lavello, non sono mancati negli ultimi mesi”.

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