
LECCO – C’è un procedimento amministrativo avviato dal Comune nei confronti dell’associazione e dei proprietari del locale di corso Promessi Sposi, luogo di ritrovo per i fedeli musulmani; a breve scadranno i termini concessi all’associazione per presentare le proprie memorie e a quel punto il Comune dovrà trarre le proprie conclusioni rispetto all’idoneità dell’utilizzo di quello stabile.
A riferirlo è stata Elena Todeschini, dirigente comunale intervenuta durante la riunione del consiglio di lunedì’ in municipio che ha trattato l’interrogazione presetata dalla Lega Nord proprio sulla ‘moschea’ situata quasi accanto alla nuova sede del tribunale. Nelle scorse settimane il Carroccio aveva già sollevato il caso della ‘moschea’ di Pescarenico, chiedendo analoghe spiegazioni sulla regolarità dell’attività svolta dai musulmani in quella sede.
“Non è accanimento da parte nostra – hanno sottolineato i consiglieri Stefano Parolari e Andrea Corti – vogliamo solo sapere se le regole, che valgono per tutti, siano effettivamente rispettate”.
Il Comune avrebbe già effettuato un sopralluogo, ha riferito il vicesindaco Francesca Bonacina, assessore alla Polizia Locale, senza riscontrare criticità di rilievo, se non che non sarebbe stata presentata dall’associazione nessuna pratica di inizio attività, la cui tipologia resterebbe oggi ignota al municipio. La destinazione d’uso che il Pgt designa per quell’immobile è di tipo produttivo-artigianale. Risulta essere attivata un’utenza elettrica e la tassa rifiuti sarebbe regolarmente pagata dal 2013.
Si attende quindi la conclusione del procedimento in atto per verificare l’effettivo adempimento di tutte le norme.

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