I lavori al lavatoio, ancora in corso le indagini. “Serve un regolamento”

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Il lavatoio di Via Don Carlo Rosa

 

CALOLZIO –   Il restauro del lavatoio di via Don Carlo Rosa torna a far parlare di sé: venerdì sera, in commissione territorio, l’assessore alla Protezione Civile Sonia Mazzoleni ha chiesto, anche voce dell’A.C.T., delucidazioni in merito alla questione, scatenando un vero e proprio dibattito con l’architetto Ottavio Federici, responsabile del settore servizio lavori pubblici.

Una situazione non semplice che vede accertamenti in corso scaturiti da una segnalazione depositata agli inizi di gennaio: “Le indagini dell’ufficio tecnico sono in via di svolgimento e ci sono ancora diversi nodi da sciogliere: in primis dobbiamo stabilire se effettivamente il lavatoio abbia più o meno di 70 anni, infatti se è certo che le mura risalgano agli anni 40, la stessa cosa non si può dire delle  vasche che essendo in cemento dovrebbero risalire agli anni 60 –   ha esordito Federici – a questa iniziale difficoltà si aggiunge il fatto che non solo l’ufficio tecnico non era a conoscenza dei lavori di restauro, ma il lavatoio non è accatastato, quindi non risulterebbe di proprietà comunale, ma del proprietario del terreno sovrastante, anche se reputato lavatoio pubblico”.

Al centro l’architetto Federici (foto d’archivio)

“Personalmente mi sto adoperando per effettuare tutte le analisi in merito alla questione – ha continuato Ottavio Federici – vorrei evitare di mandare in procura persone che si sono adoperate per il bene della comunità”.

Un quadro complesso dunque, ma che, come dichiarato dall’assessore Mazzoleni, deve essere risolto al più presto, anche perché “Personalmente credo che si stiano dando delle informazioni sbagliate – ha risposto l’assessore – è dal 2013 che ci sono dei lavori di restauro, documentati con tanto di foto e lo stesso Figini ha rilasciato dichiarazioni in cui sosteneva di aver interpellato l’ufficio tecnico”.

Consultazioni che l’architetto Federici sostiene di non aver mai ricevuto, forse per un “gap di comunicazione con l’ufficio della polizia locale”.

l’assessore Sonia Mazzoleni

Vista la situazione ancora non chiara, Sonia  Mazzoleni “anche per spronare un gruppo di volontari motivati e spinti nelle loro opere dall’amore per la nostra città a continuare a fare il loro lavoro” ha chiesto se “a questo punto non sarebbe più utile il ripristino dello stato dei luoghi, mettendo, una volta per tutte, la parola fine a questa storia” e cercare di “stipulare una convezione con l’A.C.T.?”.

Per quanto riguarda la convenzione invece: “ quella attuale è scaduta a gennaio e non è più possibile rinnovarla poiché non più a norma – ha illustrato Federici – per far fronte alla situazione quindi  potremmo approvare un regolamento, valido sia per l’A.C.T. che per qualsiasi cittadino che si adoperi per effettuare interventi sul patrimonio urbano pubblico: il cittadino o il gruppo di cittadini interessati dovrà presentare un progetto che sarà oggetto di studio da parte della commissione territorio e, una volta approvato, il comune darà ai cittadini il 30% del costo complessivo”.

La commissione territorio si è chiusa con la promessa di ritornare sul regolamento illustrato da Federici per cercare di trovare al più presto una soluzione su questo argomento.