CALOLZIOCORTE – Dopo la posizione espressa nei giorni scorsi dal sindaco di Lecco Virginio Brivio sulla questione dell’impresa sociale e, in particolare, sulla scelta del comune di Calolziocorte di interpellare l’Ancitel (qui il testo integrale), nella consiglio comunale di ieri, 20 dicembre, proprio a Calolzio si è accesa la discussione.
Il sindaco Brivio ha criticato aspramente il percorso intrapreso dall’amministrazione Ghezzi: “Il comune di Calolziocorte ha deciso di violare palesemente qualsiasi regola di leale collaborazione tra gli enti e correttezza, personale e istituzionale, non evidenziando mai i dubbi che, invece, in maniera discutibile e opinabile, sono stati riportati nel quesito inoltrato ad Ancitel”.
Calolzio revoca la delibera del 2017
La maggioranza, col voto favorevole di Cambia Calolzio, ieri sera ha però revocato la delibera, approvata dalla precedente amministrazione nel novembre 2017, che tracciava le linee di indirizzo per la costituzione dell’impresa sociale misto pubblica privata per la gestione dei servizi sociali.
“Una delibera approvata con il parere contrario di tutti i funzionari e del revisore dei conti – ha sottolineato il sindaco Marco Ghezzi – e che prevedeva la costituzione di un’impresa sociale mista a società a responsabilità limitata. Dopo il nostro insediamento, a giugno, è arrivata una comunicazione da parte del segretario comunale di Lecco in cui ci venivano chiesti gli importi necessari annuali del costo dei servizi, a quel punto noi ci siamo rifatti la stessa domanda che gli uffici avevano posto a suo tempo relativamente alla legittimità di quell’atto e, a nostra volta, abbiamo ri-sollecitato delle risposte. Abbiamo chiesto notizie dello statuto, le cifre che il comune di Calolzio doveva pagare per i vari servizi eseguiti perché non avevamo in mano budget, piano industriale e c’erano troppe questioni aperte. E così abbiamo ricevuto l’ennesima risposta che diceva che era in corso la gara e non era possibile fornire nessuno di questi documenti”.
A settembre è stata indetta la gara: “Solo l’altro giorno abbiamo scoperto che, da impresa sociale mista a società a responsabilità limitata, tutta l’operazione si è confermata in un consorzio di cooperative in società con un’associazione/consorzio di comuni, aprendo molte questioni che non rispecchiano le linee di indirizzo approvate dal consiglio in base a quanto aveva proposto il tavolo dei sindaci – ha spiegato il sindaco Ghezzi in consiglio -. Nella riunione del 4 dicembre 2018, quando siamo stati convocati per essere messi a conoscenza dello stato dell’arte, molti altri sindaci hanno mostrato perplessità contestando punto per punto le cose diverse dalle linee guida. Il fatto più eclatante è il cambiamento della formazione societaria, con il conseguente cambiamento dei rapporti di forza: se all’inizio era 51% privato e 49% pubblico, attualmente restano le stesse percentuali nel capitale sociale ma con un peso nelle votazioni che per i comuni non arriva mai a superare il 33%. La questione è complessa e si è trasformata radicalmente nel tempo, visto che c’erano questo tipo di perplessità e ci stavamo avvicinando alla scadenza utile per decidere, abbiamo fatto un quesito assolutamente non tendenzioso ma con domande banalissime. Ancitel ha risposto in maniera abbastanza esaustiva: è vero che si tratta di un parere così come si tratta di un parere, però, quello fornito dagli avvocati che ha seguito tutta la questione”.
I dubbi espressi dai dirigenti degli uffici
Il comune di Calolziocorte si è trovato in una situazione complicata anche per un altro importante aspetto: “Le perplessità avanzate degli uffici, oggi supportate dal parere di Ancitel, rispetto a tutto l’iter. E ci sono problematiche relative anche alla proroga proposta dal comune di Lecco”
Lisa Amicarella, responsabile del settore servizi sociali, ha spiegato la questione dal punto di vista tecnico: “Il comune di Lecco aveva invitato i comuni a predisporre una determina di affidamento d’urgenza, la classica determina di affidamento che viene effettuata nelle more delle verifiche di rito del possesso dei requisiti da parte della società aggiudicataria. Su questo provvedimento ho espresso delle perplessità in sede d’ambito, perché l’affidamento d’urgenza è pregiudiziale e preordinato alla stipula del contratto con la società aggiudicataria, tanto è vero che c’era un altro segretario comunale che aveva le stesse perplessità sia in relazione all’affidamento d’urgenza che all’affidamento diretto. L’affidamento d’urgenza fatto al Consorzio Consolida, chiamato capogruppo nell’atto, ha destato perplessità non solo a me ma a tanti comuni perché, così come è fatto, sembra la proroga di un contratto già in corso”.
“Si tratta sostanzialmente di un atto in cui si anticipa la conclusione del contratto alla società che ha vinto il contratto – ha aggiunto Ghezzi -. Ma, al momento, la società che ha vinto il contratto non è ancora stata costituita e questa è una anomalia evidente e poco sostenibile. Poi gli avvocati possono trovare la formula più esatta per poterla far valere, ma restando nell’ambito corretto della normativa posso capire le perplessità della dirigente che si deve assumere tutte le responsabilità, specialmente se prende una decisione che poi risulta non legittima. Forse un problema ancor più rilevante rispetto alle linee guida disattese”.
Il 1° gennaio, però, il comune deve garantire il servizio e vuole farlo nella massima legittimità e nella continuità della gestione: “La prima cosa che dobbiamo fare è revocare quella delibera con l’intenzione di dare in affidamento diretto i servizi per un periodo di sei mesi. Prendiamo tempo per poi eventualmente verificare l’adesione solo quando tutto sarà chiarito. In questo momento, però, siamo tra l’incudine e il martello”.
Il sindaco di Calolzio sulla posizione di Brivio
A conclusione, il sindaco Marco Ghezzi fa una considerazione sulla posizione espressa dal sindaco Virginio Brivio: “Mi spiace perché sono state fatte delle considerazioni che sono andate sopra le righe, è evidente che non si è capito lo spirito: non vogliamo andare contro nessuno o mettere i bastoni tra le ruote, vogliamo solo tutelare i dirigenti che devono essere messi in condizione di fare il proprio lavoro in maniera corretta anche in base al parere di Anci, e poi vogliamo tutelare i cittadini di Calolziocorte. Non possiamo andare a firmare un contratto di servizio e uno statuto incompleti”.
“Non c’è ancora l’aggiudicatario della gara e domani (oggi, ndr) il comune di Lecco va ad approvare in consiglio. C’è una situazione anomala e noi no vogliamo finirci dentro – ha continuato Ghezzi -. Il nostro compito è tutelare i cittadini, e tutti avrebbero dovuto farlo, mi stupisco che questo succeda solo a Calolzio. Di fatto ci hanno messo alle strette e siamo in seria difficoltà. E non voglio entrare nell’aspetto politico perché siamo di fronte a una consiglio di amministrazione composto da cinque persone: 4 del privato e una del pubblico, il presidente è nominato dal pubblico ma non ha poteri, qualsiasi decisione viene presa dai privati e il pubblico non ha possibilità di mettere bocca e poi ci sono tutta una serie di linee guida disattese. Da parte del pubblico, di fatto, non c’è nessun controllo sulla gestione delle risorse: ricordo solo che nei primi sei anni di contratto il comune di Calolzio dovrà investire 4,5 milioni di euro, soldi dei cittadini. Una contratto che dovremmo prolungare per trent’anni con la possibilità di recedere che resta in mano al consiglio di amministrazione, di cui il privato ha il 51%. Che sia giusto o sbagliato non lo so, ma noi ci prendiamo del tempo per vederci chiaro e capire cosa succede”.
Revocata la delibera il comune ha già preso contatti con il Consorzio Consolida, che attualmente già gestisce i servizi socio assistenziale, che si è detto disponibile a proseguire la gestione dei quattro servizi in scadenza: assistenza scolastica, assistenza domiciliare minori, assistenza disabili e anziani e trasporto e lavanderia per un costo di circa 236.000 euro per sei mesi. Oggi il presidente del consorzio doveva incontrare il comune di Calolzio per trattare le condizioni della proroga.
La minoranza dell’ex sindaco Valsecchi teme eventuali cause o ricorsi
L’ex sindaco di Calolzio Cesare Valsecchi (Cittadini Uniti per Calolziocorte) ha espresso una serie di perplessità rispetto alla revoca della delibera: “Avete pensato a eventuali cause o ricorsi che potrebbe fare il gruppo che ha partecipato alla gara, avete valutato questa problematica?”
“Visto che so leggere tra le righe, mi stupisco che enti che dovrebbero collaborare minaccino di fare causa su una operazione di trasparenza, questo mi infastidisce molto – ha detto il sindaco Ghezzi -. Vogliamo evitare di prendere una decisione sotto minaccia o ricatto. Siamo spinti unicamente da una volontà di collaborazione, non abbiamo fatto nessun intervento a gamba tesa e siamo qui per fare una valutazione pulita, chiara e trasparente nell’interesse di tutti, e soprattutto degli utenti. Da cooperative, enti pubblici e società senza scopo di lucro mi aspetto che ci sia un atteggiamento consequenziale. E vogliamo fare le cose il più possibile condivise”.
“Ho visto persone che non ragionano e, con il cappello in testa del partito, portano avanti delle posizione indipendentemente dalla ragionevolezza che bisogna avere quando si prende una decisione del genere – ha concluso il sindaco -. Queste decisioni vanno prese con calma e cercando la collaborazione di tutti. Non c’è nessun tipo di rottura di lealtà e fiducia che peraltro, devono essere reciproche nell’interesse di chi è più debole. Lotte politiche da parte di forze che guardano proprio a all’aspetto sociale mi sembrano fuori luogo”.