Le belle giornate invitano a salire in montagna. Se non si può sciare pazienza, è sempre il momento per una bella tintarella. E così nella stazione sciistica ieri santo Stefano si sono presentati in 1700, più per il relax che non per lo sport.
Di piste aperte ce ne erano complessivamente sette su sedici come si evince dal sito dell’Itb. La neve si sa quest’anno si concede con il contagocce. Ora gli occhi e le speranze sono puntate sulla notte tra giovedì e venerdì prossimi che da qualche parte lascerà cadere il manto bianco invernale e si spera che le prealpi orobiche ne siano onorate.
Se così non fosse, mettetevi il cuore in pace: i vecchi dicono che gli anni con l’ 1 come questo 2011 sono un po’ avari di neve, chi ha buona memoria ricorda a conferma l’81, il ’91 e il 2001.
Se il soffice fiocco si fa prezioso, purtroppo il ghiaccio invece ha disseminato i sentieri del trekking invernale d’insidie. Purtroppo anche i più esperti possono essere presi in fallo, è successo prima di Natale a un volontario del Soccorso alpino a Dongo e a un bravo camminatore valsassinese sopra Premana vittime appunto della lastra bastarda, ieri è capitato in Grignetta a un altro volontario del Cnsas, per lui per fortuna solo una frattura ad un arto.
Rinunciare alla montagna non val la pena, il consiglio però è avere i ramponi nello zaino.