Incidenti stradali e indagini di polizia: a Lecco interviene il gen. Garofano

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Il generale Massimo Garofano e il comandante Franco Morizio
Il generale Luciano Garofano e il comandante Franco Morizio

 

LECCO – C’è una grande responsabilità in capo ai soccorritori, ai primi che intervengono in caso di incidente stradale, una responsabilità che non trova ancora posto nei regolamenti eppure essenziale alla risoluzione di indagini di polizia, per attribuire le responsabilità di un sinistro o di un reato nei casi più gravi: è l’importanza di non alterare gli elementi disposti sul luogo dell’accaduto, preservare indizi o elementi di prova.

Ne ha parlato a Lecco, proprio questa mattina, uno dei massimi esperti di indagine scientifica, il generale Luciano Garofano, già capo dei Ris di Parma e presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi, rivolgendosi al pubblico di circa 150 agenti di Polizia Locale giunti in città da tutta il lecchese e anche da fuori provincia per il convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli incentrato sul tema del sequestro amministrativo degli automezzi.

L’argomento di questa giornata di studio, che si è svolta nell’auditorium di Confindustria Lecco, è legato alla questione trattata dall’autorevole relatore insieme al comandante della Polizia Locale di Lecco, Franco Morizio, sopratutto se pensiamo a quei veicoli sequestrati in seguito ad incidenti dall’esito mortale che potrebbero oggi configurare, con le nuove normative, il reato di omicidio colposo.

“L’intervento della prima pattuglia è fondamentale perché è nei momenti subito successivi all’accaduto che fonti di prova possono essere perse o alterate” ha ricordato Garofano. Un invito rivolto ai quelli che vengono definiti ‘first responder’, gli agenti di primo intervento, che siano le pattuglie delle forze dell’ordine o i soccorritori del servizio sanitario, ma anche il personale del pronto soccorso, in ospedale, perché la ‘prova’ può trovarsi sulla stessa persona soccorsa, che siano macchie di sangue sul suo corpo e sui vestiti che indossa, così come nell’abitacolo del veicolo.

Non solo tracce di sangue: sulla scena di un incidente possono essere essere elementi probatori anche tracce di plastiche, vetri, metalli, vernici, segni di frenata, tessuti o indumenti, fibre tessili o materiale elettrico.

Da sinistra Fiorella Lanfranconi e Eleonora Testani (ANCSAS) con il comandante della Gdf, Massimo Dell’Anna, il vicepresidente di Confindustria, il questore Filippo Guglielmino, il generale Luciano Garofano e il comandante Franco Morizio

 

“Assistiamo però a due velocità diverse, quella della scienza che oggi ci dota di sempre maggiori strumenti, e quella della sensibilità di chi effettua il primo soccorso che deve conoscere una maggiore consapevolezza – ha sottolineato Garofano – Occorre formazione, oggi affidata al solo interessamento delle singole realtà associative o istituzionali”.

A Lecco è stato effettuato negli scorsi mesi un corso di formazione al quale ha partecipato la Croce San Nicolò, oltre al personale della Lanfranchi srl, gestore del servizio di deposito giudiziario in provincia.

Fiorella Lanfranchi e Eleonora Testani dell’Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli

 

“L’importanza di questo convegno – ha spiegato Fiorella Lanfranchi, titolare della società di famiglia e consigliere dell’associazione dei Soccorritori di Autoveicoli – era per noi quella di sensibilizzare tutte le parti che si interfacciano tra loro nell’ambito della sicurezza sulle strade”.

Un concetto ribadito anche dalla presidente dell’associazione, Eleonora Testani “Noi autosoccorritori abbiamo un rapporto quotidiano con la pubblica amministrazione e sappiamo bene quanto sia importante coltivare una collaborazione reciproca sopratutto su un tema come questo che riguarda da vicino il cittadino”.

Anche il questore di Lecco, Filippo Guglielmino, è intervento a margine del convegno: “Sul territorio lecchese scorrono arterie stradali molto trafficate e con scenari differenti, questo impone una professionalità importante da parte degli agenti che intervengono sulla strada”.