La Regione valorizza il pane “fresco” prodotto artigianalmente

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MILANO – Il “Pane fresco”, a breve, potrebbe essere riconosciuto dalla Regione Lombardia. Merito di un progetto di legge dedicato approdato in Commissione Attività produttive.

“Le disposizioni in materia di promozione e tutela delle attività di panificazione – spiega Michele Quarantani presidente del gruppo panificatori di Confcommercio – erano fortemente attese da tutta la categoria. Questo documento fa sintesi di un confronto, con la Regione, avviato da cinque anni ma che, per l’alternarsi degli assessori di riferimento non era mai giunto a termine”.

“La Legge valorizza in modo pieno le lavorazioni artigianali – dichiara il consigliere Piazza presente in Commissione – E’ un motivo di chiarezza e trasparenza verso i consumatori. Si risolve così il decifit legislativo che ad oggi non consente una necessaria chiarezza nel momento in cui si acquistano prodotti tipici freschi o dichiarati tali”.

Secondo la legge 54 “E’ denominato fresco il pane preparato secondo un processo di produzione continuo (cioè al massimo lungo 72 ore), privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi, conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante. Il pane – si legge nel testo – rappresenta un bene fondamentale per nostra economia e per la nostra tradizione gastronomica e il presente progetto di legge mira a tutelare e promuovere il prodotto “pane”, in particolare quello di qualità, allo scopo sia di sostenere le attività produttive, sia di salvaguardare la salute del consumatore”.

I consiglieri ragionali sono partiti dalla consapevolezza che, attualmente, sono numerose le tecniche impiegate per produrre pane: “accanto al prodotto più tradizionale sul mercato è possibile acquistare quotidianamente sia pane ottenuto per completamento di cottura, effettuatadirettamente nel punto vendita, sia pane ottenuto per cottura di impasti congelati o surgelati che sono poi cotti nel punto vendita”.

In questi casi, come da sempre sostengono i maestri fornai della Confcommercio il consumatore, al momento dell’acquisto, si trova in difficoltà nel comprendere se si tratta di pane fresco artigianale destinato a essere consumato nel breve arco della giornata in cui è stato preparato e non, invece, di pane ottenuto con tecniche di conservazione prolungata che è stato cotto all’ultimo minuto.

“Condividiamo la necessità di tutelare i consumatori e le imprese tradizionali di panificazione, che sono garanti della continuità di una cultura che si riconosce nei prodotti tipici, – commenta Piazza – questo progetto di legge vuole creare un quadro legislativo aggiornato e al passo coi tempi che consenta alle imprese di panificazione dì valorizzare le proprie peculiarità artigianali e dei loro prodotti sempre nell’ottica della tutela e della chiarezza nei confronti del consumatore”

Ora il progetto approderà in consiglio che dovrebbe approvarlo e renderlo esecutivo entro la fine di ottobre.