L’acqua è schizzata a +9,02%. Parte la diffida del comitato lecchese

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Fatti due conti i cittadini del Comitato lecchese acqua pubblica si sono accorti che le tariffe sono lievitate mediamente dell’8% (7,95%  per la precisione) nel 2011 e 9,02% nel 2012 e tutto questo dopo il referendum che aveva abrogato una norma particolarmente fastidiosa, ossia quella che imponeva “la remunerazione del capitale investito“, in altre parole un profitto sull’acqua.

La Corte costituzionale – ricorda il comitato – aveva dato il via all’abrogazione, rendendola : “Immediatamente operativa e non serve attendere alcun intervento legislativo”. Insomma -dicono i cittadini- poche storie: il referendum va rispettato e gli aumenti ripensati, altrimenti passeremo alle via legali.

A livello nazionale i comitati a favore dell’acqua pubblica hanno già attuato passi anche legali contro le aziende/società che hanno fatto lievitare le tariffe basandosi sugli investimenti attuati. Ma gli italiani con il referendum avrebbero sancito che questo è un bene primario e in quanto tale non può essere oggetto di profitto.

Riportiamo qui sotto integralmente la lettera inviata all’Ufficio d’Ambito, l’organo sovracomunale gestito dalla Provincia, che dà le linee d’indirizzo a cui le società di gestione devono fare riferimento. La missiva è stata spedita per conoscenza anche  all’assemblea dei sindaci.

Oggetto: diffida ad applicare con tempestività l’esito del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011 che ha espunto dalla tariffa del s.i.i. “la remunerazione del capitale investito”

Il comitato Lecchese acqua pubblica e beni comuni, aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
premesso che:
in data 12 e 13 giugno 2011 l’art. 154 del d.lgs. n. 152 del 2006 è stato parzialmente abrogato con l’espunzione, tra i componenti della tariffa del s.i.i.. della “remunerazione del capitale investito”
la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2011, con la quale ha dichiarato costituzionalmente ammissibile il quesito referendario, ha chiarito che l’esito di questa abrogazione è direttamente applicabile, per cui la disposizione come risultante dall’abrogazione referendaria è immediatamente operativa e non serve attendere alcun intervento legislativo;
che l’esito abrogativo si è già prodotto in quanto il risultato referendario è stato pubblicato in G.U. in data 20 luglio 2011

che i cittadini attendono che le autorità competenti diano piena , corretta e tempestiva esecuzione al referendum abrogativo,
chiede:
che venga senza indugio convocato  l’ Ufficio Ambito e la conferenza deii sindaci con un unico punto all’ordine del giorno: adeguamento della tariffa del s.i.i. all’esito del referendum abrogativo del 12 e 13 giungo
diffida:
l’autorità d’ambito a provvedere immediatamente ad adeguare la tariffa del s.i.i. al fine di renderla coerente con l’esito referendario, quindi eliminando dalla tariffa stessa la remunerazione del capitale investito.
Si avvisa sin d’ora che in caso di mancato tempestivo adeguamento delle tariffe  si agirà in tutte le sedi opportune, ivi comprese quelle giurisdizionali per rendere effettivo un fondamentale diritto dei cittadini affermato con la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno
Distinti saluti
Per  Comitato Lecchese Acqua e beni comuni