L’Amo, da calendario ad almanacco. Giuseppe Villa ci porta in paradiso

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LECCO – Il calendario diventa almanacco, “L’Amo” del creativo lecchese Giuseppe Villa torna con tante sorprese.

Bocche cucite sui particolari, il nuovo progetto verrà svelato domenica 25 novembre, dalle ore 17, nello spazio Oto Lab di via Mazzucconi a Rancio.

Il creativo lecchese Giuseppe Villa

 

“Siamo al quarto capitolo e cambia la definizione dell’oggetto: non più calendario ma almanacco. Di fatto è una pubblicazione che contiene tante informazioni perciò ho ritenuto opportuno rispolverare questo termine vintage, quasi caduto in disuso e, sulla parola almanacco, mi si è aperto un mondo”.

La strada è sempre quella del progetto L’Amo: dopo la positiva esperienza estiva di Morterone, il quarto capitolo ufficiale è dedicato al concetto di paradiso: “Stavo passeggiando sul lago con un tramonto pazzesco e ho avuto la conferma di vivere in un vero e proprio paradiso. Paradiso inteso come spazio e idealizzazione del nostro territorio, sta a noi cogliere questa bellezza. Purtroppo tendiamo a vedere tutto ciò che è negativo e ciò che è positivo passa in secondo piano”.

Allestimento in corso nello spazio Oto Lab

 

Quella di domenica non sarà una semplice presentazione ma, percorrendo il filo dell’almanacco, tutti sono chiamati a scoprire il proprio paradiso: “Cercare, conoscere e costruire il proprio paradiso, è l’esercizio a cui siamo chiamati per scoprire un paradiso che non per forza è legato a una dimensione filosofico-religiosa”.

Ogni mese sarà una scoperta, a partire dalla copertina dell’almanacco, ma al momento è vietato svelare troppi particolari: “Per la presentazione ho studiato un allestimento particolare, dove verranno stimolati tutti i sensi. Le immagini saranno abbinate a sensazioni e istallazioni per consentire a tutti di calarsi in maniera totale nella particolare atmosfera. Perché abito in un paradiso? Le risposte a questa domanda sono state la fonte di ispirazione”.

Stampa al lavoro

 

Immagini vintage che evocano ricordi ed emozioni e l’utilizzo del dialetto (“con la possibilità di qualche errore, mi scuso fin da subito, ma essendo una lingua parlata l’aspetto grammaticale è sempre opinabile”) restano una costante del progetto “L’Amo”. Anche la scelta di OtoLab non è casuale: “Un vecchio opificio che è stato rigenerato, un luogo che oggi sta vivendo una seconda vita: già questo è una sorta di metafora del paradiso. Un luogo dove gli uomini lavoravano duramente sta diventando una spazio per la cultura che guarda al benessere mentale e spirituale”.

Sarà anche una bellissima occasione per far conoscere questo particolare spazio. Altri particolari? Lungi da noi “spoilerare”, ve li lasciamo scoprire domenica. Una sola raccomandazione: “Siete tutti invitati ma attenzione, in Paradiso potrebbe fare un po’ freschino”.