VALMADRERA – “Lavorarte: il lavoro ad arte insegnato ai bambini…” è questo lo slogan scelto per raccontare il pomeriggio organizzato, venerdì 4 maggio, da un gruppo di allievi che frequentano il 3° e 4° anno alla Fondazione Mons. Giulio Parmigiani – Cfp Aldo Moro.
Gli studenti, sotto la guida di alcuni docenti coordinati dalla professoressa Chiara Sandionigi, hanno immaginato un evento che potesse coinvolgere i bambini di seconda della scuola primaria G. Leopardi di Valmadrera facendo sperimentare loro, oltre i pregiudizi che caratterizzano l’immaginario collettivo, il fascino delle professioni artigiane che si apprendono nei Centri di Formazione Professionale.
Pieni di stupore, curiosità ed entusiasmo, i bambini, accompagnati dalle maestre Tina Minichini e Flavia Angelini, hanno partecipato a tre differenti laboratori: Omino Lavandino, in cui, assemblando raccordi utilizzati in ambito idraulico, hanno realizzato un simpatico omino munito di rubinetto per l’erogazione dell’acqua; Cubo Arlecchino, che li ha visti impegnati nella costruzione di un allegro cubo di legno colorato; Manine in pasta, all’interno del quale hanno creato golosi frollini coperti di Nutella e granella di nocciola.
Nel corso del pomeriggio sono state proposte ai piccoli apprendisti artigiani anche alcune favole che Francesca Corti di Scarlattine Teatro – Albero Blu ha scelto per popolare di storie la loro fantasia riguardo alle figure dell’idraulico, del cuoco e del falegname.
Al termine, golosa merenda per tutti e consegna di attestati e capolavori.
“Indubbiamente un’esperienza da replicare dati l’entusiasmo dei piccoli, ma anche la passione con cui i nostri allievi hanno indossato i panni degli insegnanti! Pienamente raggiunto l’obiettivo del progetto, quello, cioè, di promuovere i mestieri artigiani come arti nella consapevolezza che l’artigiano fa pochi pezzi, tutti diversi e ognuno ha la sua storia come recita la citazione trascritta accanto ai murales con cui Pierluigi Pintori e alcuni ragazzi delle classi seconde hanno colorato il Cfp Aldo Moro”.