“Lecco e il suo territorio è forse la zona meno sismica d’Italia”. La rassicurazione arriva direttamente da Gianluca Valensise, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma. Dopo le due scosse di mercoledì e quella di venerdì, con movimenti della crosta terrestre che non si sono mai fatti sentire così tanto nel nostro territorio, la paura si è diffusa tra molte persone lo hanno dimostrato anche le numerose telefonate giunte ai Vigili del Fuoco di Lecco e agli uffici della Protezione Civile del Comune.
“L’ipotesi che stiamo vagliando è che ci sia un legame indiretto tra questi terremoti – continua Valensise -. Potrebbe esserci un movimento della zolla Africana che spinge la microplacca Adriatica verso nord-ovest così da generare tensione ai bordi”. I confini della microplacca sarebbero appunto nella zona tra Verona, Parma e anche Torino, colpito da un sisma lo scorso luglio.
Valensise avverte però la probabilità di nuove scosse: “Ci possono essere altri movimenti tellurici di questo tipo, ma quasi sicuramente di magnitudo non superiore”.