MANDELLO – L’arresto cardiaco, un evento che può verificarsi anche senza sintomi premonitori e che potrebbe richiedere un intervento nel giro di pochissimi minuti. In Italia, del resto, ogni anno una persona su 1.000 muore proprio per le conseguenze di un arresto cardiaco improvviso.
Se all’insorgere di questa situazione non si attivano immediatamente le procedure di rianimazione, rappresentate dalla ventilazione e dal massaggio cardiaco (BLS) integrati dall’utilizzo del defibrillatore, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10 per cento minuto dopo minuto. Se invece le persone che assistono all’evento avviano immediatamente le procedure prima ricordate, le probabilità che il soggetto colpito da arresto cardiaco possa riprendersi diminuiscono – sempre col trascorrere di ogni minuto – soltanto del 3-4%.
E ancora: le statistiche spiegano che la percentuale di sopravvivenza dei soggetti colpiti da arresto cardiaco è soltanto del 3% se nei primissimi minuti non si interviene con il massaggio e il defibrillatore, mentre sale addirittura fino al 75% con l’immediata rianimazione e il tempestivo uso proprio del defibrillatore.
Queste e altre considerazioni sono riportate nella lettera che nei giorni scorsi il presidente del Soccorso degli alpini di Mandello, Giancarlo Alippi, ha indirizzato alle aziende del territorio e alla cittadinanza per informare circa il proposito dello stesso servizio di pronto intervento intitolato a Gildo Molteni di avviare un progetto finalizzato all’acquisto e al posizionamento di una serie di defibrillatori semiautomatici esterni sul territorio di Mandello, Abbadia Lariana e Lierna proprio in quanto unico e efficace rimedio all’arresto cardiaco.
“Le manovre di rianimazione BLS e l’utilizzo del defibrillatore – spiega il presidente nella missiva – sono alla portata di tutti, ovviamente previo corso di 5 ore che il Soccorso degli alpini organizzerà a titolo totalmente gratuito. Ognuno potrà parteciparvi, purché maggiorenne, secondo le modalità che verranno comunicate”.
“Più persone saranno formate e abilitate all’uso del DAE – scrive sempre Giancarlo Alippi – più probabilità ci saranno di intervenire tempestivamente su una persona colpita da arresto in attesa dell’arrivo dei soccorritori. E più apparecchi verranno posizionati sul territorio maggiori diverranno le possibilità di salvare vite umane, ma affinché il progetto diventi realtà abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi poiché il costo di ogni defibrillatore, con il totem in cui alloggiarlo, è di 2.745 euro”.
Alla lettera il Soccorso ha pertanto abbinato un bollettino postale precompilato e gli estremi del codice Iban della Banca Popolare di Sondrio (IT32 K056 9651 4900 0001 9031 X11) per un eventuale bonifico. In entrambe le soluzioni, che consentono la detrazione fiscale nella denuncia dei redditi, occorre specificare nella causale “Donazione per progetto defibrillatori”.
Alla data del 7 agosto scorso la somma raccolta ammontava a 9.295 euro.
“Già la solidarietà della nostra gente, alla quale rivolgiamo un grazie di cuore – conclude il presidente Alippi – si sta manifestando con donazioni finalizzate all’acquisto di questi apparecchi salvavita. Sul sito del Soccorso degli alpini apparirà la somma pervenuta, periodicamente aggiornata. Noi continuiamo a confidare nella generosità delle nostre popolazioni e abbiamo la speranza che tanti concittadini decidano di partecipare al corso che li abiliterà all’uso del DAE”.
E’ stata intanto fissata per le ore 11 di sabato 13 settembre la cerimonia d’inaugurazione della nuova autorimessa sotterranea del Soccorso. In quell’occasione sarà possibile visitare la sede di via degli Alpini e visionare il parco automezzi di cui dispone il servizio di pronto intervento.
L’ultimazione dei lavori di ampliamento dell’autorimessa ha come noto già reso possibile dallo scorso 4 agosto il ritorno della postazione della guardia medica presso la stessa sede del Soccorso.