Mandello, visite guidate a San Giorgio e San Zenone

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L'interno di San Giorgio. La chesa potrà essere visitata sabato 21 maggio per iniziativa della Pro loco.
L’interno di San Giorgio. La chiesa potrà essere visitata sabato 21 maggio per iniziativa della Pro loco.

 

MANDELLO – Visite guidate gratuite alle chiese di San Giorgio e di San Zenone, sabato 21 maggio a Mandello. L’iniziativa è della Pro loco, che per domani pomeriggio propone un interessante “viaggio” alla scoperta di due tra i più affascinanti edifici sacri del territorio mandellese.

La proposta includeva per il sabato successivo anche la chiesa arcipretale di San Lorenzo, ora peraltro inagibile dopo l’incendio dello scorso 14 maggio.

San Zenone a Mandello.
San Zenone a Mandello.

Sabato 21, dunque, il ritrovo è previsto per le ore 14 presso la chiesa di San Giorgio, da dove – dopo la visita – si proseguirà a piedi verso San Zenone.

Le visite saranno guidate dal professor Roberto Pozzi e si avvarranno dunque del suo competente commento storico, artistico e teologico.

Per quanto riguarda in particolare San Giorgio, la chiesa è stata eretta su un piano che sovrasta la ex Statale 36 e ovviamente il lago. La facciata segue l’orientamento dei primi secoli cristiani, quando vi era la cura di fabbricare i templi con l’abside verso est in modo tale che i fedeli guardassero in direzione dell’Oriente, dove è nato, è vissuto ed è morto Cristo.

Sulla data di costruzione vi è incertezza: secondo Goffredo da Bùssero, che tenne un elenco delle chiese della pieve, nel 1288 la chiesa di San Giorgio non esisteva ancora.

Nel 1570 lo storico Paolo Giovio pubblicò Larii lacus vulgo Comensis descriptio, in cui parlava ampiamente della chiesa di San Giorgio posta a levante di Mandello.

Il 26 marzo 1594 venne stabilito da Nicola Rosaspina che in San Giorgio fosse celebrata almeno una messa a settimana e tra il Seicento e l’Ottocento la chiesa ospitò il sepolcro comune per le frazioni di Maggiana, Lombrino e Crebbio.

San Giorgio deve il suo aspetto attuale a restauri, iniziati in epoca trecentesca, di un edificio che già esisteva nell’XI secolo. L’interesse principale dell’edificio è dato dai dipinti che ornano le pareti della navata.