Nuova LC BG: i timori dei residenti, incontro con la Provincia

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L'attacco del tunnel, si attende ancora l'inizio dello scavo.

LECCO –Nella giornata di lunedì i rappresentanti del Comitato di Chiuso hanno ottenuto un confronto col dirigente della Provincia Ing. Angelo Valsecchi, il Consigliere Provinciale Mauro Galbusera e il direttore lavori Ing. Agostino Polimeni allo scopo di verificare lo stato dei lavori dell’attraversamento della futura Lecco-Bergamo. Le notizie che hanno ricevuto non sono propriamente positive.

“Non nascondo che siamo preoccupati – ha dichiarato Luca Dossi, portavoce del Comitato locale – anche perché a oggi non si intravede una fine dei lavori e sembra che ci siano  problemi anche per quanto riguarda la disponibilità dei fondi necessari per la conclusione del progetto.”


Un’ulteriore preoccupazione per quanto riguarda i cittadini del rione lecchese è la situazione del cantiere. “Avevamo capito che il cantiere si sarebbe ridotto, specie nella parte vicino al parco, ma ci hanno confermato che non sarà così; l’impatto visivo e ambientale non cambierà. La riqualificazione dell’area avverrà solo a fine lavori, quindi vivremo questo disagio ancora per molto tempo.”

Un altro dei punti chiave dell’incontro è stato quello della situazione viabilistica di Chiuso, con la riapertura della strada – a senso unico – che porta dalla Chiesa del beato Serafino Morazzone fino alla farmacia, in direzione Lecco. “Ci hanno garantito l’apertura della nuova carreggiata entro marzo, ma siamo piuttosto disillusi a riguardo, visto che prima avevano promesso che l’avrebbero aperta per fine anno e poi ancora entro fine febbraio. Speriamo che questa sia la volta buona” ha dichiarato Luca Dossi, sconsolato.

Ecco come apparirà l’imbocco alla galleria a Chiuso

 

L’ultima questione è quella relativa all’inizio dei lavori di scavo sotto il rione. “Nelle scorse settimane sono state fatte delle infiltrazioni di resine e malte apposite nella parete che segna l’inizio dello scavo per stabilizzare il terreno, ma non sapremo gli effetti che avranno gli scavi sulle abitazioni fino a che non inizieranno a trivellare. In ogni caso abbiamo pensato ad una procedura per tutelare i residenti e facilitare la denuncia di potenziali danni provocati alle loro abitazioni.”