“Olcio in cantina” fa centro! Buon vino, musica e tradizioni

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MANDELLO – Tanto buon vino, piatti e prodotti locali oltremodo apprezzati e poi musica e cordialità, ma non solo. Anche una bella mostra fotografica ispirata alla vite e, appunto, al vino e la possibilità di ammirare arnesi e utensili utilizzati in un passato ormai lontano non soltanto in cantina ma magari in cucina, oppure nei campi o per svolgere varie mansioni.

L’edizione 2015 di “Olcio in cantina” proposta ieri, sabato 25 aprile, nella frazione mandellese va in archivio con un grande successo sia per il numero dei partecipanti (i tagliandi disponibili erano stati tutti assegnati da giorni) sia appunto per i consensi che si sono accompagnati all’evento.

Il percorso enogastronomico e culturale predisposto per il quinto anno dalla “Olciosportiva” era un invito esplicito a trascorrere una piacevolissima serata in compagnia, a riscoprire il fascino (e i profumi) delle antiche cantine, “ognuna delle quali – come era stato scritto sul pieghevole di presentazione – ha un’anima ed è unica”. Ed è, si potrebbe aggiungere, quasi un museo.

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Aveva anche sollecitato, la “Olciosportiva”, a guardare avanti ma a non trascurare il passato, perché proprio “le antiche bellezze sono per noi un dono e una preziosa opportunità di integrazione dei tempi e dei modi di pensare e di agire”.

“Vogliamo parlare il dialetto e ridere in compagnia – avevano aggiunto – vogliamo goderci in silenzio il sordo rumore dei passi e il suono lieve del nostro respiro, perché le cantine sono una parte di noi”. E il “copione” è stato rispettato.

Bella, si è detto, la mostra fotografica (visitabile anche oggi, domenica 26, fino a mezzogiorno) allestita da Celestino Panizza presso la scuola dell’infanzia, dove grazie al prezioso apporto dell’insegnante Daniela Polandi erano anche stati ricreati suggestivi spazi che rimandavano la memoria indietro di non pochi anni.

Olcio-in-cantina_2015 (18)Quindi spazio al percorso enogastronomico per i vicoli della frazione, con soste obbligate alla cantina dell’Oscar, al torchio del Duardu (il più antico di Olcio), alla cantina del Bìgiu, al torchio del Balabi, all’andito del portico (dove venivano preparate e servite le “patole” di Esino Lario) e alla “Sostina”, con tanto di ristoro con panini e salsiccia.

Poi le “tappe” alla cantina del Mario, a quella “del Giusèp del Runsciu”, alla corte dei Ronchi, alla cantina del Balabi e a quella “del Muiöö”, alla cantina de Abèl e al “Crott del Vescuven”.

Molto apprezzate anche le esibizioni, di cantina in cantina, del Coro misto “Voci nel tempo” di Cortenova diretto da Massimo Gilardoni, residente proprio a Olcio, e dei firlinfeu mandellesi dell’Allegra brigata, la cui direzione è affidata al maestro Giovanni Ceraulo.

Un simpatico quanto gradito appuntamento itinerante di canti e di suoni, con i brani della tradizione popolare a dominare la scena.

DI SEGUITO, LE IMMAGINI DELL’EDIZIONE 2015 DI “OLCIO IN CANTINA”