RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL 
LECCO – La tradizionale traversata del lago con le Lucie, simbolo del palio delle contrade del Beato Serafino di Chiuso, prevista per la serata di giovedì 19, ma rimandata a martedì per avverse condizioni meteo, si è finalmente svolta presso la spiaggia del Camping “Rivabella”.
Quattro Lucie, accompagnate otto canoe, sono giunte, dopo aver attraversato il lago, alla spiaggia del campeggio Rivabella ; le imbarcazioni rappresentavano le rispettive contrade di Chiuso: Corso Bergamo, Chiuso vecchia, via Don Morazzone e via Molini, ed una di esse ospitava Don Adriano, parroco di Maggianico e Chiuso, e il sindaco di Lecco Virginio Brivio.
Una traversata che ha il sapore di integrazione, di comunanza, di appartenenza ad una medesima comunità senza distinzioni di credo religioso, come testimoniato dall’incontro tra Don Adriano e l’Imam della moschea di Chiuso Usama El Santawy e dalla presenza, all’evento, di numerosi ragazzi musulmani che hanno voluto dimostrare il loro senso di appartenenza alla comunità di Chiuso tifando per le singole contrade e pregando insieme ai loro concittadini cristiani.
All’arrivo delle Lucie è seguito il racconto della traversata del lago nella battaglia di Lecco del 1799, tratto dalla testimonianza del Dottor Gaspare Ghislanzoni.
“Da anni assistiamo a scene terribili alle televisione – ha commentato Don Adriano – di fronte a queste scene mi accorgo che la cosa più bella che noi possiamo fare, senza distinzioni di credo religioso, è dare speranza, poiché come diceva un vecchio saggio ‘solo chi saprà dare più speranza salverà il mondo”.
Dello stesso avviso di Don Adriano anche l’Imam della moschea di Corso Bergamo: “Quando ho sentito il racconto della traversata, ho pensato subito che fosse una storia di grande speranza e che raffigurasse la speranza che gli uomini di fede devono cercare di trasmettere alle altre persone – ha commentato Usama El Santawy – poiché se da una parte troviamo il Beato Serafino che non prova paura perché guidato dalla fede, dall’altra parte abbiamo una persona (il mugnaio Laini che scorta il Beato da Chiuso fino a Garlate, nonostante la guerra in atto) che trova in lui la speranza che lo induce ad aiutarlo. Mi sento in dovere di ringraziare tutte quelle persone che ogni giorno si dedicano ai più deboli, alle persone che hanno attraversato mari e deserti per la loro dignità e per la paura che hanno provato nel loro paese; nonostante ci siano delle difficoltà, in Italia, c’è sempre una persona che tende la mano e condivide con le persone in difficoltà un pasto caldo – ha concluso l’Imam – questa condivisione si rispecchia nel nostro cuore che va alla ricerca del bene e nella nostra volontà di essere una comunità unica, a dispetto dei credi religiosi, che deve lavorare all’unisono”.
“La condivisione e l’integrazione che vediamo qui oggi spero sia di buon auspicio, non solo per il palio, ma anche per i problemi che attanagliano la nostra città e l’Italia in generale – ha commentato il sindaco di Lecco Virginio Brivio – Penso che il Palio del Beato Serafino significhi trovare un momento di comunità perché si è coscienti che la comunità non ce la regala nessuno, ma è bensì un’azione quotidiana nella quale ci si mette in gioco”.
Terminato l’intervento del sindaco Brivio i cristiani hanno letto una preghiera italiano a cui ha fatto seguito la recita di una preghiera musulmana. Prima della storica gara delle Lucie, vinta dalla contrada di Morazzone, i ragazzi del CPIA “de Andrè, guidati dal professor Giuseppe Caccialanza hanno cantato la canzone “Risposta non c’è”, incantando i presenti.
GALLERIA FOTOGRAFICA
