LECCO – Declinato da Poste Italiane l’invito all’incontro con i sindaci lecchesi per scongiurare le chiusure e le riduzioni di orario previste per una quindicina di uffici postali in provincia (Lecco, Brivio, Missaglia, Galbiate, Calolziocorte, Verderio, Carenno, Monte Marenzo, Taceno, Margno, Pagnona, Primaluna, Ello, Colle Brianza, Santa Maria Hoè).
L’incontro si sarebbe dovuto tenere lunedì e oltre ai sindaci avrebbero partecipato anche la Provincia, i Parlamentari e i Consiglieri regionali del territorio.
“L’obiettivo dell’incontro – spiega il presidente di Villa Locatelli, Flavio Polano – era proprio quello di confrontarsi costruttivamente con la Direzione provinciale di Poste Italiane per cercare di individuare soluzioni e proposte correttive “a saldi invariati”, per ridurre al minimo i disagi provocati dal piano di razionalizzazione, soprattutto su pensionati e fasce di popolazione meno evolute dal punto di vista tecnologico, che più di altri utilizzano i servizi postali.

Le proposte degli Amministratori locali sono basate sulle varie realtà, con soluzioni diversificate a seconda del territorio interessato dalla razionalizzazione di Poste Italiane, tenendo presente che alcuni sportelli hanno bacini di utenza più ampi rispetto al Comune di riferimento.
Per questo una settimana fa abbiamo chiesto a Poste Italiane di fornire i dati oggettivi concreti (numero e volume dei conti correnti postali, utenza servita, numero operazioni, numero dipendenti) e qualsiasi altro dato utile, relativi a ogni sportello postale presente nei Comuni interessati, che hanno portato Poste Italiane alla necessità di attuare il piano di razionalizzazione, con la chiusura di alcuni sportelli e la riduzione dei giorni e degli orari di apertura di altri. Siamo ancora in attesa di avere questi dati, fondamentali per poter formulare le ipotesi alternative.
Evitando l’incontro di oggi con gli Amministratori locali attraverso una formale telefonata, ancora una volta Poste Italiane ha confermato la totale mancanza di rispetto e attenzione nei confronti del territorio e dei suoi rappresentanti istituzionali, elemento imprescindibile al di là di ogni posizione e motivazione. Sottrarsi al confronto su un tema così delicato e di vitale interesse, che ha conseguenze rilevanti sui territori interessati, non è uno ‘sgarbo’ che Poste Italiane fa alla Provincia, ma soprattutto ai Comuni e ai Cittadini.
Gli Amministratori locali, avendo aperto una interlocuzione con i Parlamentari e i Consiglieri regionali del territorio, intendono mantenere aperto e vivo questo canale e l’atteggiamento di Poste Italiane impone ancora di più che siano questi livelli a rapportarsi con i vertici decisionali di Poste Italiane per cercare di modificare le scelte organizzative poste in essere dalla società senza alcun confronto con il territorio”.

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