Qualità della vita: Lecco perde dieci posti in classifica (55°)

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LECCO – Provincia lecchese in calo nella classifica sulla qualità di vita nelle città italiane stilata dal Sole 24 Ore e pubblicata questo lunedì: dopo la “scalata” dello scorso dicembre, quando Lecco aveva guadagnato ben dodici posizioni passando dal 57esimo del 2012 al 45esimo posto, nel 2014 la provincia è tornata indietro di dieci posizioni, classificandosi 55esima (535 punti).

A guidare la classifica del giornale di Confindustria è invece Ravenna (600 punti) insieme a Trento (598 punti) e Modena (594 punti); ultima posizione invece per Agrigento (427 punti) seguita da Reggio Calabria e Foggia (entrambe a 429 punti) .

A mantenere oltre la metà della classifica la provincia lecchese, tra gli indicatori presi in esame, è soprattutto la sanità, o meglio il basso tasso di emigrazione ospedaliera all’1% (ovvero la necessità di spostarsi verso ospedali fuori provincia per determinate cure) tra i più bassi in Italia. A questo si aggiunge la speranza di vita che per i lecchesi è stimata in 83 anni.

Anche il patrimonio familiare dei lecchesi, quasi 424 mila euro medi, permette a Lecco di acquisire posizioni rispetto agli altri capoluoghi. In discesa il valore aggiunto pro capite che dai 26 mila euro del dicembre dello scorso anno è sceso a 23,9 mila euro. Sale invece l’importo medio mensile delle pensioni dei lecchesi dai 960 euro del 2013 agli attuali 1157 euro. In calo il costo delle case a metro quadro sceso dai 2,25 mila euro dello scorso anno a 2,15 mila stimati in quest’ultimo studio.

Riguardo al mondo del lavoro, sono sette le imprese stimate in provincia ogni 100 mila abitanti e il tasso di occupazione dei cittadini tra i 16 e i 64 anni corrisponde al 64% e l’imprenditorialità giovanile di 40 titolari di azienda ogni mille giovani.

Passando invece alla criminalità sul territorio vengono segnalati 100 scippi, 616 furti in abitazione e 34 rapine ogni 100 mila abitanti per una variazione percentuale dell’1% in più rispetto al 2007.

Interessante tra i dati relativi alla popolazione il numero medio degli anni di studio dei lecchesi stimato a 9 anni, quello dei divorzi (46 ogni 10 mila famiglie), otto immigrati regolari ogni 1000 abitanti.

Il tempo libero non premia i lecchesi, in particolare per il basso numero di librerie su abitanti (3), per copertura della banda ultra-larga che copre il 29% della popolazione, se non per l’indice di sportività che sarebbe tra i più alti in Italia.

LE TABELLE:

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