Rancio. Via Don Bosco, ancora multe. Eppure la soluzione c’è, ma se ne infischiano

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Facciamo una premessa doverosa: la Polizia Locale non ha fatto altro che il suo mestiere: le cinque, sei auto multate lunedì sera erano in divieto di sosta. Tant’è che tre degli automobilisti giunti mentre gli agenti stavano per posizionare le multe sotto i tergicristalli, non hanno fatto altro chiacchierare civilmente con gli agenti e, senza scuse, provvederanno a pagare quanto dovuto… una rarità al giorno d’oggi.

La via in questione è l’ormai famigerata Don Bosco nel quartiere di Rancio. Famigerata in quanto spessissimo la Polizia Locale viene chiamata, in orario serale, ad intervenire per multare le auto che stazionano a bordo strada lungo il muro in cemento che corre nel primo tratto di via, in prossimità della birreria Marilyn. 

Il problema è ormai noto. Se da un lato è vero che su quella strada transitano i bus della linea Rancio Inferiore – Germanedo e quindi, data l’ampiezza della carreggiata, ha senso il divieto di sosta, è altrettanto vero che dopo l’ultima corsa delle 19.51 (partenza da Germanedo) e arrivo a Rancio alle 20.22, le eventuali auto posteggiate a bordo strada di problemi al traffico rionale non ne creano.
C’è persino lo spazio per consentire il transito di due veicoli che si incrociano e la sicurezza dei pedoni viene garantita dal marciapiede posizionato dall’altro lato della strada. Verrebbe quasi da dire che c’è spazio da vendere se lo si paragona a quello delle vicine vie Partigiani e via IX Febbraio, dove la larghezza della carreggiata è inferiore, si parcheggia in più punti, si transita a doppio senso di marcia per buona parte delle vie e in più non esistono marciapiedi.

Il tratto interessato di via Don Bosco a Rancio

 

Eppure per quel breve tratto di via Don Bosco una soluzione facile, facile, ci sarebbe: eliminare il divieto di sosta nelle ore serali, quando i bus non transitano più.
Soluzione che è stata più volte presentata all’attuale Amministrazione comunale anche dallo stesso titolare del locale Marilyn, Raffaele Bodega, il quale è riuscito a portare il problema (soluzione inclusa) anche sul tavolo del sindaco Virginio Brivio.

Persino uno degli agenti intervenuti lunedì sera, in quello che è possibile definire l’ennesimo “raid”, ha ammesso che una valutazione in tal senso andrebbe fatta, assicurando di portare il tutto all’attenzione di chi di dovere.

Insomma una situazione a tratti paradossale che vede: da un lato un problema annoso che lede le sempre più rare attività di periferia e costringe i residenti del nucleo vecchio ad una sorta di “roulette russa” ogni sera, dall’altro una soluzione lapalissiana attuabile nell’immediato e chi è deputato a dirimere la questione, nonostante sia stato più volte sollecitato ad intervenire, sul caso in questione se ne sta con le mani in mano ormai da anni.