
LECCO – Il lavoro per ritrovare fiducia in se stessi e sentirsi di nuovo parte della comunità: questi i principi che ispirano il Servizio Educativo al Lavoro e il progetto Cesea, destinati a persone che nella vita hanno incontrato difficoltà tali da spingerle ai margini della società, soggetti deboli, con fragilità.
Entrambi i servizi venerdì hanno inaugurato i nuovi spazi a loro dedicati, nell’immobile al civico 20 di via Giuseppe di Vittorio che da luglio ospita gli uffici per i colloqui e l’officina, quest’ultima un vero e proprio luogo di lavoro per uomini di cui si fa carico Cesea su segnalazione dei servizi sociali (per le donne esiste già da tempo la lavanderia /stireria nel rione di San Giovanni).

“Accompagnare le persone verso il mondo del lavoro affinché questo percorso sia costruttivo per la loro vita” ha sottolineato Gabriele Marinoni, presidente del Consorzio Consolida che nel 2010 ha lanciato, in co-progettazione con il Comune di Lecco, il Servizio Educativo al Lavoro per rispondere al bisogno lavorativo di una parte crescente di popolazione inattiva o disoccupata, a carico dei servizi sociali.
Sono 937 i soggetti che hanno potuto fruire di questa opportunità, la maggior parte adulti in difficoltà (443) e giovani a rischio di emarginazione (216), perlopiù italiani (637), con una quota non irrilevante di stranieri (305). Il servizio offre supporto alla ricerca attiva del lavoro anche attraverso tirocini, di questi complessivamente ne sono stati attivati finora 355 per un totale di compensi erogati ai tirocinanti di oltre 334 mila euro. Solo nell’ultimo anno sono state 161 le persone che sono riuscite a ricollocarsi grazie al Servizio Educativo al Lavoro e altre 56 hanno mantenuto un’occupazione nel corso del 2015.

Cesea nasce invece nel 1999 nell’ambito del Comune di Lecco, poi estesa agli altri Comuni della provincia, per dare una risposta di sostegno socio occupazionale a persone in situazione di disagio sociale cronico, con ridotte capacità di gestire in autonomia la propria esistenza e per questo inseriti stabilmente in situazioni di assistenza sociale. Grazie al progetto possono ricominciare attraverso lavori come imbiancare, tagliare l’erba ed altri piccoli impieghi, seguiti da operatori ed educatori.
Attualmente sono una quarantina le persone, uomini e donne tra i 18 e i 65 anni, prese in carico dal servizio. Ognuna di loro percepisce per il proprio impegno un compenso forfettario per responsabilizzarle e accompagnarle in un percorso di riabilitazione.

“Una sfida di riscatto personale, sociale ed un nuovo modo di sperimentarsi attraverso il lavoro” ha sottolineato l’assessore comunale ai Servizi Sociali e al Lavoro, Riccardo Mariani.
Anche il sindaco Brivio ha voluto essere presente per il taglio del nastro, insieme al rappresentante della consulta dei sindaci, Felice Baio, e all’assessore della Comunità Montana Valsassina, Val d’Esino e Riviera, oltre che sindaco di Morterone, Antonella Invernizzi.
“La crisi ha fatto dei danni incalcolabili e non solo a livello economico – ha spiegato il direttore del progetto Cesea, Tore Rossi – ha inciso sull’autostima, sull’intraprendenza e sull’autonomia delle persone. Dobbiamo invece ricordarci che tutti possiamo giocare alla vita da protagonisti, al di la delle sfortune che abbiamo avuto”.

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