Salutate le città “gemelle”. È festa per i 40 anni con Mâcon

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LECCO – Un incontro istituzionale per salutare le delegazioni delle città gemellate con Lecco e per festeggiare i quarant’anni di gemellaggio con la francese Mâcon. Questa la natura della cerimonia che si è tenuta nella mattinata di domenica, quando a partire dalle 11.30 la sala consiliare di Palazzo Bovara ha accolto i rappresentanti di Mâcon, Igualada (Spagna), Overijse (Belgio), Szombathely (Ungheria) e Mytishi (Russia). Un appuntamento inusuale, questo di fine giugno, in quanto l’arrivo dei “gemelli” è generalmente previsto per il mese di dicembre, precisamente per la festa del patrono di Lecco, San Nicolò. “Quest’anno – ha, infatti, spiegato il sindaco Virginio Brivio – abbiamo voluto accogliere le delegazioni in occasione della Festa del Lago. A questo aspetto originale, si aggiunge il fatto che oggi ci troviamo qui a festeggiare il quarantesimo dalla firma dell’amicizia con Mâcon, tanto che abbiamo voluto invitare alla cerimonia anche i sindaci di Lecco che in tutti questi anni si sono susseguiti”. Presenti in sala consiliare, infatti, Guido Puccio, cui spetta il merito di aver stipulato l’accordo di gemellaggio in questione, Giuseppe Resinelli, Giulio Boscagli e Paolo Mauri. Assenti, invece, Giuseppe Pogliani, Lorenzo Bodega e Antonella Faggi.

“Sono molto lieto di essere qui a raccontare gli inizi di questa avventura – ha affermato Guido Puccio – cominciata così tanti anni fa come prima esperienza di gemellaggio per la nostra città. Ai tempi, di fronte allo scetticismo di alcuni, ci siamo attivati e ci siamo lasciati coinvolgere dall’entusiasmo dei rappresentanti di Mâcon, già avviati a simili amicizie con altre realtà. Voglio ricordare – ha proseguito – il significato profondo del gemellaggio: si tratta, infatti, di un messaggio di speranza per la costruzione di un’Europa dei popoli. In un momento come quello attuale, in cui proprio in Europa prevalgono interessi e valori meno nobili rispetto al confronto e alla costruzione di un sentimento europeista, gli incontri tra le comunità locali sono ciò che consente di mantenere aperto il cammino verso una vera unione dei popoli.

Sorvolando il nostro continente tante volte mi sono soffermato a pensare a quante tragedie siano avvenute proprio su questa terra e, d’altro canto, a quanti poeti, musicisti, scienziati o letterati l’abbiano arricchita, lasciando a noi dei veri gioielli. Questo è per dire che non saranno gli accordi economici o i trattati ufficiali a fare l’Europa, bensì la gente, gli scambi culturali”. “L’Europa è stata ferita nell’anima – ha aggiunto Giuseppe Magni, presidente del Comitato per i gemellaggi – e a noi istituzioni locali spetta il compito di darci da fare per creare delle vere relazioni tra le persone”.

In chiusura della mattinata le delegazioni di tutte e cinque le città gemellate sono state protagoniste di uno scambio simbolico di doni. A loro è andata, come consuetudine, la tradizionale barchetta di Lucia. “Sono molto felice di essere qui – ha commentato la francese Annick Blanchard, del Comune di Mâcon – e di poter festeggiare questi quattro decenni, duranti i quali abbiamo imparato a conoscerci, ad apprezzarci e a creare – ha concluso – un vero e profondo legame”.