LECCO – Il progetto per piazza Sassi è quello di riqualificare la zona del parcheggio (leggi qui), con l’installazione di una stanga all’ingresso per accedervi e percorsi pedonali per dare maggiore sicurezza, ma non solo: il piano riguarderà anche il verde pubblico e prevede il taglio degli alberi presenti molti anni sul piazzale.
Uno di questi in particolare, un olmo sistemato nell’aiuola al centro dell’area, avrebbe almeno 80 anni, ce lo dice l’esperto agronomo Giorgio Buizza, già impegnato in diverse battaglie in passato per la tutela del patrimonio arboreo della città.
“Sto interloquendo in questi giorni con alcuni consiglieri comunali di maggioranza – un ruolo che lo stesso Buizza ha ricoperto nella prima amministrazione Brivio tra le fila del Partito Democratico – per cercare una soluzione che possa salvare più alberi possibili”.
Complessivamente si parla di sette alberi, “Un pino, cinque aceri che erano stati piantati con la riorganizzazione del parcheggio, negli anni ’90, ed un olmo la cui età potrebbe aggirarsi tra gli ottanta e i cento anni. L’ho misurato proprio in questi giorni: ha una circonferenza di 303 cm e un diametro di circa 95 cm. E’ l’unico olmo così grande che abbiamo in città, è una pianta che ha una storia, è maestoso e le sue fronde sono utili anche per fare dell’ombra. Vero che ne verranno piantati di nuovi, ma più giovani e in altre zone della città non sempre hanno attecchito, altri sono già morti. Perché buttare via questa ricchezza per più parcheggi?”
La proposta di Buizza è quella di rinunciare a tre stalli sui 61 previsti a progetto per salvare almeno tre alberi, l’olmo e due aceri.
Una battaglia condivisa anche da Massimo Riva dei Cinque Stelle che sottoporrà la questione nel prossimo consiglio comunale. “Ho ricordi di quell’albero dalla mia infanzia, quando risiedevo in via Marco d’Oggiono. Serve una soluzione etica per salvaguardarlo. Il progetto per noi consiglieri è una mera presa d’atto, avrei voluto che l’amministrazione avesse potuto dare degli indirizzi di salvaguardia del bene urbano. Se si dovranno sacrificare dei posti auto pazienza, si potranno ricavare altrove in zone limitrofe del centro”.
“L’Olmo fin dall’antichità è sempre stato considerato l’albero della dignità ambientale. Nell’antichità veniva accostato all’Uomo nella sua lunga vicenda di vita.
Si rimane perplessi perciò ad apprendere che quello di via Sassi,che per anni ha caratterizzato un angolo quasi dimenticato di città ,un tempo passaggio verso la Stazione e i suoi servizi logistici interni ,sarà sacrificato per un nuovo progetto di parcheggi nel nome ‘del nuovo volto cittadino” interviene sul caso Giulia Torregrossa, presidente dell’Ordine degli Architetti lecchesi.
“Voglio ricordare che un vero progetto ‘deve accogliere’ e non ‘distruggere’ e il compito di questo delicato bilanciamento tra passato e contemporaneità spetta principalmente al progettista,come supporto alle opportune scelte che spettano ovviamente all’amministrazione – spiega – Ecco perché una o due macchine in più da parcheggiare non sono motivi sufficienti per dichiarare la fine di un simbolo della Lecco di un tempo a noi cara. Siamo sicuri che i nostri amministratori siano dalla parte della città, della sua storia e dei suoi abitanti e anche L’Olmo di via Sassi abbia la giustizia che merita vincendo la battaglia contro le automobili”.