Silea: “Senza teleriscaldamento il forno chiude”

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Da sinistra: Mauro Colombo, amministratore unico di Silea Spa, Virginio Brivio, sindaco di Lecco, Paride Rovera, Tbf Partner, Massimo Sgarzi e Andrea Eboli (Silea)

 

LECCO – Si è svolto giovedì sera presso la sede di Confindustria in via Caprera il primo di una serie di incontri formativi tra Silea e gli amministratori locali sul discusso progetto del Teleriscaldamento. A promuovere l’iniziativa il Comitato ristretto, presieduto da Virginio Brivio, sindaco di Lecco.

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Presenti in sala diversi sindaci e consiglieri comunali del territorio che hanno potuto assistere alla presentazione del progetto di teleriscaldamento da parte dei referenti di Silea e dall’amministratore unico Mauro Colombo e avanzare quindi le proprie domande in merito.

35,5 milioni di euro il costo del progetto, suddiviso in tre lotti. Se realizzato, il nuovo sistema entrerà in funzionamento entro la fine del 2020, secondo le stime effettuate. Ad oggi il disegno del teleriscaldamento è già stato presentato in Regione (organo committente) ma, come detto dal sindaco Brivio “l’indirizzo che abbiamo dato come Assemblea lo scorso giugno è quello di fare un approfondimento sul tema, è necessario che gli amministratori abbiano bene chiaro cosa sia questo progetto e il teleriscaldamento, possiamo riprendere in mano la ‘partita’ “.

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Tra i principali chiarimenti richiesti dagli amministratori e consiglieri presenti vi è stato quello relativo allo studio epidemiologico sulle emissioni del forno attualmente in funzione: già avviato da alcuni comuni lecchesi quello condotto da Ats e Politecnico di Torino, che entro il 2018 potrà dare dei dati definitivi, basato sull’indagine retrospettiva dello stato di salute dei cittadini negli ultimi 15 anni. “E’ stato scelto questo tipo di indagine perchè secondo noi potrà permetterci di avere dati veritieri”  ha spiegato il sindaco di Valmadrera Donatella Crippa “attualmente le anagrafi dei comuni interessati (Lecco, Malgrate, Valmadrera, Civate, Suello e Galbiate) ci stanno mandando i dati demografici richiesti, se avremo in tempi brevi anche quelli clinici non escludo che i primi esiti possano arrivare per la metà del prossimo anno“.

Una tempistica che di fatto stonerebbe con l’annunciato crono programma dei lavori, potenzialmente già in fase avanzata per l’arrivo dei dati dello studio.

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I consiglieri comunali lecchesi Alberto Anghileri (a sinistra) e Massimo Riva

 

Tra le altre richieste vi è stata quella relativa al funzionamento del teleriscaldamento e nello specifico come verrà alimentato il forno se l’obiettivo dichiarato è quello di diminuire la quantità di rifiuti indifferenziati: “L’atto di indirizzo firmato dai Comuni prevede di giungere entro il 2020 a una raccolta differenziata sul territorio pari al 75% – ha commentato il consigliere comunale lecchese Massimo Riva (5 Stelle) – come si pensa di conciliare questo obiettivo con il progetto? Come sarà colmata la mancanza di rifiuti indifferenziati da bruciare?” “L’impianto potrà essere alimentato anche senza rifiuti in futuro, attraverso l’utilizzo di biomassa – ha risposto Mauro Colombo – oppure con pompe di calore”.

Spazio infine a chiarimenti relativi alla partecipazione o meno dei Comuni al progetto: “I Comuni che si rifiutassero di partecipare al Teleriscaldamento non avranno i benefici economici che abbiamo stimato derivare dalla nuova rete” ha spiegato l’amministratore unico di Silea.

Il forno inceneritore di Valmadrera
Il forno inceneritore di Valmadrera

 

Se i comuni soci di Silea non decidessero di approvare il Teleriscaldamento invece le conseguenze potrebbero portare alla chiusura del forno, come annunciato su richiesta di altri consiglieri comunali presenti in sala: “Se non facciamo il teleriscaldamento risulteremmo inottemperanti alla normativa prevista da Regione Lombardia, il rischio più concreto è che l’attuale impianto di Valmadrera venga chiuso” ha concluso Mauro Colombo.