LECCO – Tour mattutino per il CPT1, il Coordinamento Territoriale per la Partecipazione di Zona 1, che sabato ha ispezionato il lungolago cittadino in cerca di problematiche ed eventuali migliorie da apportare. All’iniziativa, rientrante nell’ambito del progetto “Lecco Partecipa”, sono intervenuti i consiglieri Micheala Licini e Casto Pattarini (Pd), Alessandro Magni (lista Sel) Stefano Paleari (Lega Nord) e Alberto Invernizzi (Appello per Lecco).
Nel corso della passeggiata, iniziata dal distributore di benzina di Lungo Lario Piave e terminata alla Canottieri, sono emerse numerose proposte per valorizzare maggiormente un tratto di città che potrebbe diventare una leva importante per il turismo, ma anche per il piacere degli stessi cittadini: innanzitutto la stessa camminata del lungolago potrebbe essere trasformata, suddividendola in fasce diverse che verrebbero sfruttate per la creazione di una pista ciclabile, in aggiunta alla corsia pedonale; collegata a questa ipotesi, la criticità più evidente è lo stato della pavimentazione del lungolago che si rivela spesso scombinata, a causa delle radici degli alberi. L’idea lanciata dal coordinamento è quella di eliminare i sampietrini e sostituirli con zone d’erba, supplendo al problema con una soluzione “ecologica”.
Di certo qualche ritocco floreale in più non guasterebbe, e il tutto potrebbe essere arricchito da cartelli informativi relativi alle piante e ai monumenti presenti lungo la passeggiata, magari con la spiegazione storica del personaggio immortalato nel bronzo; queste alcune delle ipotesi ventilate dal gruppo. Oltre ad alcune opere di manutenzione ordinaria, come la sistemazione dei sostegni della costa in prossimità del parco della Malpensata, si è ragionato anche sulla possibilità di recuperare alcune aree dimenticate, come le tribune che in passato ospitavano il pubblico durante le gare di canottaggio, immaginabili in futuro come una mini spiaggia in stile “parigino”; e perché no, dare anche nuovo splendore a Piazza Stoppani, riaprendo la fontana e rimettendola al centro della vita dei lecchesi.
Tornando a temi più ecologisti, il coordinamento voluto porre la propria attenzione ai due alberi secolari situati nei pressi dell’imbarcadero, sistemati l’uno affianco all’altro, in una posizione che potrebbe compromettere il vigore di entrambi gli esemplari. Poco distante resta ormeggiata “Dalia”, l’imbarcazione storica tanto quanto la sua permanenza lungo le sponde cittadine del lago; su questo il gruppo chiede una svolta altrettanto celere. In ultimo, nella parte più frequentata del lungolago, attende di dare un senso alla propria esistenza anche il sottopasso pedonale, chiuso da tempo e in ogni caso poco utile ad una zona diventata sempre più trafficata “in superficie” dai passanti. Così, da orinatoio occasionale di senzatetto e sbandati, la struttura potrebbe divenire un bagno pubblico a tutti gli effetti, inseguendo la sua vocazione popolare.