MALGRATE – Potrebbe aggirarsi tra i 40 e i 50 milioni di euro il costo complessivo per realizzare il teleriscaldamento, il progetto che trasformerà il forno inceneritore di Valmadrera in una grande ‘stufa’ che rifornirà di acqua calda le case dei comuni vicini, Valmadrera e Malgrate ma anche Lecco o almeno parte del capoluogo.
I dati sono emersi nell’assemblea, chiusa al pubblico,e convocata martedì sera al municipio di Malgrate alla quale sono stati invitati i consiglieri comunali e gli amministratori dei tre territori coinvolti. Fuori dal palazzo Comunale, protestavano alcuni dei rappresentanti del comitato “Spegniamo il Forno”, impegnati nella battaglia per la dismissione dell’inceneritore.
L’appuntamento, organizzato dal sindaco di Malgrate, Flavio Polano, è servito per illustrare ai presenti il progetto che vedrà Silea stazione appaltante e promotrice di un bando di project financing per la realizzazione della centrale e della rete di tubature che dal forno andrebbero ad estendersi fino a Lecco.
Scaduti i termini per le manifestazioni di interesse, sei realtà societarie si sarebbero fatte avanti, si parla di grossi player del settore da quel che si potuto apprendere. Il vincitore del futuro bando dovrà costruire e poi gestire il servizio, con una concessione trentennale. L’energia termica è quella che verrà raccolta dalla termovalorizzazione dei rifiuti all’inceneritore di Valmadrera, ma nei piani esplicitati dai promotori del progetto sarebbe garantito anche il ricorso a forme di energia alternative.
I pareri non sono univoci e i Cinque Stelle, attraverso Massimo Riva, consigliere comunale a Lecco, si smarcano: “Un incontro che non ha chiarito i dubbi, li ha aumentati – spiega annunciando la richiesta di chiarimenti alla prossima commissione consiliare a Palazzo Bovara – C’è molta vaghezza anche rispetto all’utilizzo delle fonti rinnovabili. A mio giudizio è stata trovata una strada per allungare la vita del forno inceneritore. Serve una chiara decisione politica, è un progetto che andrà a smembrare la città e paralizzarla per anni con i lavori per le tubature ed allacciarla ad un forno inceneritore. Non è una visione che condivido”.