Varenna e i rifiuti. Il sindaco: “I sacrifici si fanno se c’è un ritorno”

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Carlo Molteni
Carlo Molteni, sindaco di Varenna.
Carlo Molteni, sindaco di Varenna.

VARENNA – “Ci sono situazioni che non possono essere calate in modo eguale in qualsiasi realtà. Una di queste è la raccolta rifiuti. Varenna, per la sua particolare conformazione e per la sua particolarissima vocazione, ritengo che non possa effettuare la raccolta porta a porta”.

Il sindaco Carlo Molteni interviene sulla questione della raccolta dei rifiuti solidi urbani sollevata di recente dal gruppo consiliare “Vivere Varenna” e ricorda in primo luogo come proprio la raccolta “porta a porta” sia stata attuata fino ai primi anni Novanta.

“Con l’incremento del flusso turistico e l’allungamento della stagione – specifica peraltro il primo cittadino – era praticamente impossibile passeggiare la domenica pomeriggio per le contrade, dove facevano capolino rifiuti che durante la giornata venivano anche rotti e saccheggiati da gatti e da maleducati, spargendo i rifiuti stessi sulla strada. Senza contare il su e giù per le contrade degli operatori, con costi e tempi di raccolta divenuti insostenibili. La scelta fatta dall’Amministrazione fu pertanto quella di centralizzare la raccolta, prima con i cassonetti scarrabili poi con quelli interrati, in modo tale da rendere il paese vivibile e pulito”.

Molteni aggiunge: “Ciò ha consentito di rendere “comodo” per gli abitanti il conferimento. Resta il fatto che negli anni scorsi abbiamo tentato per un po’ anche la raccolta dell’umido, senza risultati positivi. Va detto che anche per l’umido vale il ragionamento del cosiddetto sacco nero. O lo fai porta a porta, oppure ti trovi le buste del supermercato anziché i sacchi biodegradabili e allora… addio differenziata”.

Il sindaco di Varenna fa notare tuttavia il “buon risultato” raggiunto per quanto riguarda la frazione secca, ovvero il sacco viola. “C’è da dire – spiega sempre il primo cittadino – che, nonostante le classifiche, mi pare che tra i primi e gli ultimi non ci siano queste grandi differenze di costi o di risparmi per l’utenza e il dover chiedere sacrifici e sacrificare la pulizia del paese per non averne un ritorno, sinceramente mi sembra troppo”.

E aggiunge: “Il sacrificio e l’impegno lo metti se c’è un ritorno, un risparmio, quindi vado a pagare meno i rifiuti. Altrimenti cerco di privilegiare la natura e l’economia del mio paese, considerato che alla fine pago comunque. Una considerazione che la minoranza non fa e che mi meraviglia, visto che loro “vivono” Varenna, è che forse non si sono accorti che il paese è dotato di alberghi e di strutture ricettive, di ristoranti e bar che ne caratterizzano l’economia”.

Quindi un’ulteriore considerazione: “Il calcolo che si dovrebbe fare per le classifiche a loro care è la strutturazione del paese con una popolazione residente di 820 persone e una popolazione turistica di oltre 50mila presenze, oltre alle migliaia di fluttuanti nel corso dell’anno. Ciò chiaramente sballa in modo abnorme la verifica fatta sul prodotto-rifiuto. A ciò il consigliere Dajelli ebbe a rispondere di far arrivare meno gente a Varenna. Un’affermazione che si commenta da sé!”.

“Altro che richiedere la “tariffa puntuale” – conclude Carlo Molteni – Ho già in mente a quale gruppo familiare proporre detto sistema. Chissà se anche nei fatti e non soltanto a parole potranno dimostrare qualcosa”.