Varenna riflette sui valori della Resistenza e della libertà

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VARENNA – Nell’ambito delle celebrazioni proposte nell’anniversario della Liberazione, il Comune di Varenna ha organizzato e ospitato, unitamente al Gruppo Alpini, il concerto del Coro Fioccorosso di Monza presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio.

Il coro ha proposto con bravura canti italiani ed europei della seconda guerra mondiale, attraverso il racconto delle peregrinazioni di un soldato italiano impegnato nella campagna di Russia. Un racconto per mostrare gli orrori della guerra, in ogni epoca rimane uguale a se stessa per le sofferenze che porta con sé.

“La Resistenza e la libertà non sono qualcosa che viene da fuori, ma qualcosa che nasce da dentro”, ha detto il sindaco, Mauro Manzoni, nel discorso di apertura al concerto. “Oggi – ha aggiunto – occorre guardare a quei valori e in particolare nel desiderio di libertà presente in ciascuno di noi per affrontare questo periodo difficile e trovare la forza di cambiare le cose. Vedo un po’ di egoismo, mentre ogni persona dovrebbe chiedersi cosa può fare per la comunità, senza un secondo fine o interessi nascosti”.

Il primo cittadino ha aggiunto: “Il 25 Aprile è il giorno in cui facciamo nostri i princìpi lasciati in eredità dai padri, per ricordarci ora e sempre da dove proveniamo. Ma servono soprattutto per declinarli all’oggi, nella quotidianità di tutti i giorni. Ci servono come fossero uno scudo di etica e di moralità. Ricordare è un bisogno, affinché non ci sia consentito di abbandonarci all’indifferenza, alla perdita di entusiasmo, alla freddezza o al disinteresse verso noi stessi e verso la nostra comunità”.

Quindi un’ulteriore considerazione: “Faccio mie le parole tratte da una lettera di un condannato a morte della resistenza europea, che una mano ignota ha scritto sul muro di una cella di detenzione del carcere di Fresnes, perché diano forza a ciascuno di noi, ogni volta che abbiamo paura, ogni volta che non speriamo più, ogni volta che non siamo pronti a sostenere una giusta battaglia o per rispetto umano o per preservare i nostri privilegi e le nostre comodità: Mi hanno messo in catene, ma il mio cuore è libero di sperare, di credere in un avvenire radioso di sole. Là, se domani muoio, slegatemi i piedi”.