Giallo di Temù. Laura Ziliani stordita e soffocata, il calolziese Mirto Milani resta in carcere

Tempo di lettura: 2 minuti
Laura Ziliani

Depositata dal medico legale la relazione sulle cause della morte della 55enne

Le figlie Paola e Silvia e Mirto Milani, restano in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere

TEMU’ (BS) – Laura Ziliani, la vigilessa 55enne di Temù, sarebbe stata soffocata e successivamente seppellita. Questo ciò che emerge dalla relazione sulle cause della morte depositata dal medico legale. La donna era scomparsa l’8 maggio 2021 dalla sua casa di Temù, in Valcamonica, e il suo corpo privo di vita era stato ritrovato soltanto tre mesi dopo, l’8 agosto.

Già in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere dal 24 settembre scorso sono finite le figlie di Laura Ziliani: Paola e Silvia Zani, rispettivamente di 19 e 27 anni, e il fidanzato della sorella maggiore, 27enne, Mirto Milani che, dopo essere cresciuto con la famiglia tra Olginate e Calolziocorte, al momento dell’arresto risultava residente in provincia di Bergamo, a Roncola San Bernardo.

Mirto Milani

La donna sarebbe stata stordita con l’utilizzo di farmaci e poi soffocata, quindi il suo corpo sarebbe stato occultato per giorni per poi farlo rinvenire sulle sponde di un torrente. I tre giovani, che avrebbero ucciso la donna per poter gestire il suo ingente patrimonio, durante tutto questo tempo avrebbero poi cercato di depistare le indagini.