Cocaina: spaccio tra Airuno, Lecco e Calolzio: 10 arrestati

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Lo spaccio sulla pista ciclabile di Airuno nelle immagini riprese dalla Polizia

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AIRUNO – Nuovo duro colpo assestato dalla Squadra Mobile allo spaccio di cocaina nel lecchese: dieci soggetti sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Airone”, così chiamata perché i pusher si erano stanziati principalmente ad Airuno per poi estendere la propria illecita attività anche in altri comuni dell’hinterland lecchese e nel capoluogo, su territori di spaccio lasciati liberi da altre organizzazioni rivali.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Paolo Del Grosso, era stata avviata nel mese di maggio dello scorso anno ed ha portato all’emissione, da parte della Procura di Lecco, di 12 misure cautelari (8 in carcere e 4 di sottoposizione a obbligo di dimora), di cui due ancora non eseguite in quanto i ricercati potrebbero già aver lasciato l’Italia.

IL VIDEO

Si tratta di cittadini di origine marocchina tranne un soggetto italo-sudanese, tutti irregolari, che gestivano la piazza suddivisi in quattro gruppi, spartendosi il territorio di spaccio che comprendeva i comuni di Airuno, Lecco, Malgrate, Valmadrera, Olgiate Molgora, Calolziocorte ed alcuni della provincia di Bergamo tra cui Villa D’Adda, Carvico, Cisano Bergamasco e Calusco.

Uno dei punti principali dello spaccio era la pista ciclabile e il sottopasso pedonale di Airuno tanto che, per incastrarli, gli agenti hanno indossato da tuta e si sono finti corridori intenti a fare jogging o ciclisti, in modo da studiarli da vicino senza destare sospetti.

il dirigente della Squadra Mobile, Marco Cadeddu
il dirigente della Squadra Mobile, Marco Cadeddu


“Erano molto sospettosi, avevano una clientela fissa e se non conoscevano l’acquirente, temendo di cadere nel tranello della Polizia, evitavano la cessione della droga – spiega il dirigente della Squadra Mobile, Marco Cadeddu – gli spacciatori avevano con sé quantitativi minimi di cocaina, le singole dosi da vedere ai clienti, sceglievano posti con attorno della vegetazione, pronti a gettare lo stupefacente alla vista delle divise”.

Inoltre, per evitare di essere rintracciati, gli spacciatori utilizzavano la tecnica del cosiddetto ”call center” , con uno o più soggetti che rispondevano al cellulare, concordavano con i clienti il luogo e li indirizzavano ai “pusher” situati in diversi posti

Per questo gli inquirenti hanno indagato a fondo, con appostamenti e videoregistrazioni, prima di passare all’azione. Il primo “blitz” è avvenuto il 25 giugno dello scorso anno ad Airuno, con l’arresto in flagranza, dopo una rocambolesca fuga, di Khalid Benabou classe 1988, e di Moumni Mohamed, classe 1984, quest’ultimo ritenuto particolarmente pericoloso perché sarebbe già stato condannato per omicidio nel suo Paese. Sequestrate in quell’occasione un trentina di dosi di cocaina.

Uno degli arrestati, Chaoub Bouabid, accusato di spacciare cocaina a Lecco
Uno degli arrestati, Chaoub Bouabid, accusato di spacciare cocaina a Lecco

Un secondo arresto è avvenuto qualche mese dopo, il 13 novembre a Lecco, nei confronti di Chaoub Bouabid, classe 1985, che er offrire la droga utilizzava i social network per poi recarsi direttamente a casa dei clienti.

Due giovani residenti in città, di 26 e 27 anni, a quanto risulta agli inquirenti lo avrebbero più volte ospitato nella propria abitazione per trascorrere la notte, concedendosi sessualmente in cambio della coca.

Come già emerso in passato, i compratori dello stupefacente (circa 150 quelli verificati dalla Polizia) svarierebbero da ogni ceto sociale ed età, dal giovanissimo all’over cinquantenne, dall’operaio al dirigente di azienda. Il giro d’affari dei pusher era stimato in decine di migliaia di euro al giorno.

I messaggi chat tra il pusher e la cliente
I messaggi chat tra il pusher e la cliente

“C’è chi comprava perché dipendente, chi per farsi la serata e chi nemmeno sapeva perché – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile – storie di solitudine, sofferenza e degrado, di vite buttate”.

Come quella di una giovane donna, costretta a vendere la casa ereditata dai genitori per pagarsi la dose giornaliera di cocaina (circa 50 euro), a vagare per strada e a chiedere ospitalità a conoscenti. Giovani che rubavano oggetti di valore nella propria casa per scambiarli con la droga oppure facendo piccoli favori, come dare un passaggio ai pusher che non disdegnavano pagamenti in natura dalle proprie clienti.

Gli arrestati dell'operazione Airone
Gli arrestati dell’operazione Airone

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Persone arrestate :

in data 25 giugno 2015 sono stati arrestati in flagranza di reato di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti :

• BENABOU Khalid classe 1988 nato in Marocco,in Italia s.f.d., irregolare sul T.N
• MOUMNI Mohamed classe 1984 nato in Marocco,in Italia s.f.d., irregolare sul T.N

In data 13 novembre 2015 in Lecco è stato tratto in arresto in flagranza di reato di detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina da personale dell’UPGSP:

• CHAOUB Bouabid, classe 1985 nato in Marocco,in Italia s.f.d., irregolare sul T.N

Persone arrestate a seguito dell’emissione delle misure cautelari e sottoposte alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere:

1. CHMANTI Faissal, nato in Marocco, classe 1990, in Italia s.f.d., irregolare sul T.N
2. HARMAK Abdelmoula, nato in Marocco, classe 1979, domiciliato in provincia di Bergamo,
3. GIUSTACCHINI Yahia Zakaria, nato in Sudan, classe 1976, cittadino italiano.
4. ZERROUK Jalal, nato in Marocco classe 1986, domiciliato in Provincia di Bergamo;
5. CHAOUB Bouabid, nato in Marocco classe 1983, domiciliato in provincia di Lecco;

Persone sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di dimora:

1. LEMHANI El Hadri nato in Marocco classe 1991, residente in provincia di Lecco;
2. HANNIOUI Hamza nato in Marocco classe 1995, domiciliato in provincia di Milano;
3. LAACHIR Mohamed, nato in Marocco classe 1990, domiciliato in provincia di Bergamo