LECCO – «Si sta valutando la possibilità di allestire una tendopoli per coloro che non possono essere ospitati da amici o parenti». Questa la possibile soluzione temporanea per gli sfollati di Monte Marenzo, illustrata dall’assessore Franco De Poi durante il consiglio provinciale di lunedì sera. A sollevare la questione relativa alla frana di quattro giorni fa è stato il capogruppo del Pdl Christian Malighetti, che durante il “question time” ha domandato all’assessore aggiornamenti relativi al distacco di massi e alle modalità di intervento.
«Come si sa sono 123 le persone che sono state evacuate a seguito della frana – ripercorre De Poi – Emergenza, questa, che in un primo momento è stata affrontata attrezzando la palestra di Monte Marenzo. In realtà, però, nessuno degli sfollati ha trascorso la notte in questa struttura in quanto, almeno per i primi giorni, tutti sono riusciti a trovare accoglienza presso familiari e amici. Ora, però, è necessario trovare una sistemazione per 60 di loro, che non potranno più essere ospitati dai rispettivi conoscenti».
Tre, a questo punto, le possibili soluzioni temporanee per i 60 senza sistemazione: «si può optare per un albergo, ma nelle vicinanze non ce ne sono, per appartamenti sfitti, che sarebbero da ammobiliare, oppure, ed è la soluzione che vorremmo percorrere per ultima, si può procedere allestendo una tendopoli per questi due mesi di emergenza. Entro 60 giorni le persone dovrebbero, infatti, poter rientrare nelle loro abitazioni». Intanto rimane da mettere in sicurezza un altro masso pericoloso, «posto – conclude l’assessore De Poi – in una posizione che non permette la sua rimozione senza causare ulteriori smottamenti. Si è scelto, quindi, di procedere ancorandolo alla parete».
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