VALCAMONICA – Il 50% degli esercenti controllati in Valcamonica non emettevano scontrini o ricevute fiscali. Questo il risultato emerso dai controlli effettuati negli ultimi 9 mesi dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Pisogne, assiduamente impegnati nella lotta all’evasione fiscale.
L’attività di intelligence, l’analisi di rischio ed il controllo economico del territorio, a cui hanno fatto seguito i riscontri operativi, hanno portato ad accertare una percentuale di irregolarità in un caso su due. Infatti, nel 50% delle attività ispettive realizzate, l’esercente non emetteva lo scontrino o la ricevuta fiscale a seguito della cessione del bene o della prestazione di servizio resa, sebbene ne incassasse puntualmente il corrispettivo.
Tra i numeri realizzati si segnalano quelli relativi agli scontrini complessivamente non emessi, pari a 3.918, accertati durante 420 ispezioni svolte negli ultimi 9 mesi, terminate, nel 50% dei casi, con esito irregolare.
Per ciascuna violazione rilevata le Fiamme Gialle pisognesi hanno proceduto alle prescritte contestazioni e conseguenti segnalazioni all’Agenzia delle Entrate che, ai sensi della vigente normativa, ha comminato la sanzione amministrativa pari al 150% dell’imposta corrispondente all’importo non documentato, con un minimo di € 500 (sanzione che può essere ridotta con un pagamento di un quarto entro il termine di 60 giorni dalla notifica del provvedimento emesso dall’Agenzia delle Entrate), nonché irrogato, al ricorrere delle condizioni previste (più di 4 violazioni nell’arco di 5 anni), la sanzione accessoria, rappresentata dalla sospensione dell’attività da 3 giorni a 1 mese. Nel periodo sei esercizi commerciali sono stati chiusi per ripetute violazioni alla disciplina in
materia di scontrini e ricevute.