Furto alla Coin finisce in aggressione: due cinesi arrestati

Tempo di lettura: 2 minuti

Furto coin3

LECCO – Un particolare giubbotto in cui, con l’utilizzo di carta stagnola e carta carbone, erano stati ricavati due “vani schermati” per impedire il funzionamento delle rilevazioni delle barriere antitaccheggio: questo l’espediente usato da ladri di origine cinese per arraffare senza essere scoperti negli esercizi commerciali.

A scoprirli sono stati i Carabinieri della Compagnia di Lecco, impegnati venerdì in un’attività mirata di contrasto ai reati predatori, con impiego di numerosi equipaggi anche in borghese.

Nel pomeriggio è giunta la segnalazione di un furto consumato presso la “Coin”, ubicato nella centralissima via Roma, dove tre soggetti dai caratteri asiatici erano stati visti trafugare della merce.

L’intervento di un addetto alla vigilanza ha però provocato la reazione violenta di uno dei tre fermati che gli è si scagliata contro nel tentativo di sottrarsi all’accertamento e di garantire al contempo ai due complici, un uomo ed una donna, di allontanarsi. L’immediata richiesta di intervento ha determinato il tempestivo convergere in zona di più equipaggi della Compagnia di Lecco che hanno bloccato l’aggressore ammanettandolo per rapina impropria.

Gli accertamenti hanno consentito ai militari di riscontrare il marchingegno utilizzato dal ladruncolo, identificato in Bayjih Aravjih 27enne di origini cinese, in Italia senza fissa dimora, che gli avrebbe permesso di uscire dal negozio con cosmetici vari per un valore di 850 euro.

I carabinieri hanno poi raccolto una sommaria descrizione dei complici diramando le loro ricerche, e nella circostanza il personale della Stazione di Lecco, in corso Martiri della Liberazione, ha individuato la donna complice del furto, Luo Mi 23enne di origini cinese anch’essa senza fissa dimora, traendola in arresto.

Rinchiusi nelle camere di sicurezza, nella mattinata di sabato, all’esito dell’udienza per direttissima l’arresto è stato convalidato ed i due dovranno attendere in carcere l’udienza già fissata per il 17 febbraio.