Giovane valsassinese precipita in un crepaccio: “Miracolato”

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Il crepaccio in cui Dario Lococciolo è precipitato

BOLZANO – “Sono stato miracolato” sono queste le prime parole di Dario Lococciolo, 24enne introbiese, dopo essere stato estratto, sabato pomeriggio, da un crepaccio profondo 35 metri in cui era precipitato presso le piste da sci del Passo dello Stelvio.

“Sabato mattina io e i miei amici – racconta il 24enne introbiese – ci siamo recati allo Stelvio per passare una giornata in compagnia sulla neve. Le piste dello Stelvio sono molto larghe ed è difficile capire dove effettivamente finiscono, i limiti sono segnalati, ma la distanza tra i paletti segna-pista è molta e se uno non presta attenzione rischia di finire fuoripista. Forse anche per una nostra disattenzione, siamo andati fuoripista e dopo aver percorso non più di 2 metri, un mio amico si accorge di un crepaccio, non segnalato, largo circa 1,5 metri e riesce a saltarlo, dopo averlo evitato, ci urla di arrestarci; io incomincio a frenare, ma la sfortuna ha voluto che il mio punto di fermata coincidesse con il vuoto del crepaccio e quindi sono precipitato”.

La distanza tra la pista (dove è stata scattata la foto) e il crepaccio (dove vi è l'uomo con il giubbotto rosso)
La distanza tra la pista (dove è stata scattata la foto) e il crepaccio (dove vi è l’uomo con i pantaloni rossi).

 

In quel momento Dario ha iniziato la sua “discesa” verso il fondo “mentre precipitavo mi sono chiesto quanto fosse profondo il crepaccio… non vedevo nulla, era tutto buio, ho sentito solo 4 ‘botte’ alla schiena e agli arti inferiori…poi più nulla, penso di essere svenuto; quando ho riaperto gli occhi ero a testa in giù sul fondo, fortunatamente l’attacco sinistro dello snowboard si è staccato permettendomi così di girarmi, staccare l’attacco destro e cercare di risalire lungo il crepaccio, ma purtroppo sentivo troppo dolore agli arti inferiori e alla schiena e quindi ho rinunciato e ho iniziato a urlare; i miei amici hanno risposto alle mie urla dicendomi che sarebbero arrivati i soccorsi e che mi avrebbero tratto in salvo, dopo aver sentito queste parole di conforto, mi sono seduto e mi sono ‘rilassato’, consapevole che tra qualche istante sarei tornato in superficie e di essere stato miracolato per essere ancora vivo dopo una simile caduta”.

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Sul bordo del crepaccio si vedono i segni lasciati dagli sci dell’amico che è riuscito a evitare la caduta nel crepaccio

 

In superficie intanto, c’erano i suoi amici: “ Dopo aver visto Dario precipitare ci siamo immediatamente fermati e abbiamo allertato i soccorsi – spiegano – sia telefonicamente che di persona, scendendo lungo la pista e avvisando il punto di primo soccorso che c’era in loco e i soccorritori sono arrivati tempestivamente nei pressi del crepaccio in motoslitta. In seguito ci siamo avvicinati al crepaccio e abbiamo iniziato a chiamare Dario, ma purtroppo non rispondeva, e lì abbiamo temuto il peggio…dopo alcuni minuti abbiamo sentito Dario urlare, e la sua voce ci ha rassicurati”.

Da quel momento è iniziata l’attesa, i soccorsi sono arrivati in elicottero e una volta giunti sul posto si sono subito attivati per cercare di recuperare il giovane valsassinese, montando un verricello con cui si sono calati nel crepaccio. Il soccorritore, una volta arrivato sul fondo, ha cercato di imbragare Dario, ma il dolore era troppo forte, per questo motivo è risalito in superficie, ha preso la barella Kong, è tornato nel crepaccio, ha immobilizzato il giovane ed è risalito.

Dario nella barella Kong dopo essere stato portato in superficie
Dario nella barella Kong dopo essere stato portato in superficie.

 

Una volta arrivato in superficie, Dario è stato caricato sull’elicottero e trasferito all’ospedale San Maurizio di Bolzano.

 

Dario Lococciolo sorridente in ospedale dopo la caduta
Dario Lococciolo sorridente in ospedale dopo la caduta.

 

“Durante il trasferimento – continua Dario – i soccorritori mi hanno spiegato che ero precipitato per circa 35 metri e che uno strato di 30cm di neve aveva attutito la mia caduta; sono stato fortunato, la vita mi ha permesso di giocare dei jolly che mi hanno permesso di sopravvivere. Nonostante il grande spavento, non mi scoraggio, anzi non vedo l’ora di tornare in piedi e in piena forma per rimettere lo snow ai piedi e tornare a fare sport. Un ringraziamento speciale – conclude il giovane – ai soccorritori per il lavoro pregevole e professionale che hanno svolto e soprattutto per la tempestività con cui hanno agito”.

Il crepaccio da cui Dario è stato estratto
Il crepaccio da cui Dario è stato estratto.

 

Il giovane valsassinese se l’è cavata con un microfrattura del malleolo sinistro, la frattura del malleolo destro e due vertebre scheggiate. Ora al “miracolato” non resta che riprendersi e tornare a casa dove genitori, amici, e parenti lo aspettano a braccia aperte per poter festeggiare in compagnia il miracolo avvenuto.

IL VIDEO:

https://www.youtube.com/watch?v=lgtf2j366tQ

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