I Carabinieri celebrano il 209° dell’Arma, ricordando il luogotenente Nesti

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Alle celebrazioni per la festa dell’Arma, un minuto di silenzio per il collega scomparso

Il comandante: “Abnegazione e spirito di sacrificio distinguono il nostro servizio alla comunità”

 

LECCO – Un minuto di silenzio ha aperto le celebrazioni a Lecco per il 209° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri: è l’omaggio che i colleghi hanno rivolto al luogotenente Luca Nesti, vicecomandante della stazione di Costa Masnaga, recentemente scomparso e ritrovato senza vita dopo giorni di ricerche. Per la stessa motivazione non si è proceduto, come da tradizione, alla consegna dei riconoscimenti ai militari che si sono distinti nel loro servizio.

“Questa cerimonia rappresenta un’occasione per celebrare l’identità dell’Arma, dei sui valori, della colleganza tra le proprie fila, che oggi si uniscono ancora una volta per questo triste evento” ha sottolineato il comandante provinciale, Alessio Carparelli, nel suo discorso ufficiale.

Il comandante Alessio Carparelli

Celebrazioni che, lunedì mattina, hanno riunito nella corte interna del Comando Provinciale di Lecco i vertici dell’Arma sul territorio lecchese e i rappresentanti delle istituzioni locali e giudiziarie, delle altre forze di pubblica sicurezza, del economico e tanti sindaci in fascia tricolore, “primo presidio di pubblica sicurezza sul territorio” come ha ricordato il colonnello Carparelli. Presenti anche gli alunni delle classi 4°e 5° della scuola de Amicis di Lecco insieme alle loro insegnanti.

“Oggi è la festa dei Carabinieri! Uomini e donne che hanno scelto di servire la Nazione in armi, lontano da casa e dai propri affetti – ha ricordato il comandante provinciale – Sovente catapultati in territori nuovi e sconosciuti, imparando, sino dalla giovane età, a sacrificarsi per mettersi al servizio delle comunità che ci accolgono e che ringraziamo ancora una volta. E che la tradizionale abnegazione dell’Arma sia ancora oggi straordinariamente viva, lo testimoniano non solo coloro che hanno pagato il più alto tributo al Paese, ma anche tutti quei Carabinieri d’ogni grado, che hanno saputo coraggiosamente affrontare situazioni di pericolo anche fuori dal servizio che trovano chiara evidenza negli oltre 20 Carabinieri feriti in servizio nell’adempimento dei loro compiti istituzionali”.

Circa 20 mila i servizi di pattugliamento svolti nell’ultimo anno dai Carabinieri sul territorio, 500 gli interventi gli sostegno alla popolazione sul territorio senza dimenticare lago e montagna (150 svolti sulle piste dei Piano di Bobbio e 180 nelle acque del Lario).

Un lavoro quello dell’Arma in provincia di Lecco che, oltre ad un servizio di controllo, ha espresso “uno scrupoloso rigore investigativo – ha sottolineato Carparelli – individuando soluzioni operative che, facendo leva sulla capillare distribuzione dei suoi presidi, aumenti l’efficienza complessiva del sistema conferendo rapidità ed efficacia ad ogni tipo d’intervento. Rileva nel senso il fatto che l’arma di Lecco procede per oltre il 90% reati che vengono commessi”.

Il comandante si è così rivolto ai propri militari: “Siate sempre in grado di trovare in voi stessi e nei valori dell’Arma le motivazioni più profonde per continuare, nel silente adempimento del dovere, a garantire quella sicurezza che è, prima di ogni cosa, il prodotto di un “fare”, tangibile e immediato, frutto di un impegno senza riserve, la cui unica ricompensa risiede nella fiducia dei cittadini. Buona fortuna a tutti noi e alle nostre famiglie che condividono le ansie e le trepidazioni, i successi e le rinunce di una vita non comoda, non facile, ma faticosamente bella”.