In trasferta nella bergamasca per acquistare cocaina e hashish, numerosi lecchesi tra giovanissimi e adulti di quarantacinque anni si spostavano nei dintorni di Treviglio per gli ‘acquisti’. E’ seguendo i loro passi che la Squadra Mobile di Lecco, coordinata dal vice comandante, l’ispettore capo Antonio Verbicaro, in collaborazione con gli agenti del commissariato di Treviglio sono arrivati a tre persone di origine marocchina arrestate per detenzione e spaccio di stupefacente, su due delle quali pende anche l’accusa di violazione delle norme sull’immigrazione.
La conferenza stampa oggi in Questura a Lecco, alla presenza del capo di gabinetto, Giuseppe Vozza.
La droga veniva custodita in un appartamento a Pradalunga, paesino vicino a Treviglio (Bg), dove vivevano i tre: R.B., 34 anni immigrato regolare, B.C. 34 anni, clandestino e E.Z.A. 23enne a cui era stato rifiutato il permesso di soggiorno. Altri tre connazionali tra cui un minorenne di 17 anni sono stati denunciati.
Dieci giorni di appostamenti e pedinamenti – sull’eredità dell’ultima operazione antidroga di marzo (con la quale erano stati sequestrati 2,5 chilogrammi di hashish di buona qualità nella stazione di Romano di Lombardia – Bg) – sono bastati agli uomini della questura per arrivare al risultato. La Polizia ha seguito, appunto, numerosi acquirenti della droga, che si recavano in diverse località della bergamasca. Il passaggio delle sostanze avveniva normalmente attraverso i finestrini delle auto; una di queste consegne è stata decisiva perché la PS ha colto i partecipanti in flagranza di reato, ovvero mentre avveniva il passaggio di denaro in cambio della droga.
Successivamente gli inquirenti sono risaliti all’appartamento di Pradalunga dove hanno sequestrato un etto di cocaina e 4 di hashish, bilancini di precisione ed altra attrezzatura “del mestiere”, denaro falso (per tremila euro) e 3mila e 400 euro di banconote vere e un’automobile. La droga era nascosta in vari punti dell’abitazione, compreso un elettrodomestico.
“Una parte era nascosta nell’aspirapolvere – ha raccontato Verbicaro – il resto era nelle coperte riposte nell’armadio”. In un controllo successivo in un altro appartamento di pertinenza dei marocchini ecco saltate fuori pure le banconete falsificate.
L’operazione conferma quello che è il nuovo trend dello spaccio. “Ormai il mercato del dettaglio è in mano ai marocchini e in genere a una manovalanza immigrata – ha spiegato Verbicaro. – In mezzo stanno gli albanesi mentre la gestione dell’intero traffico è ancora in mano alle grosse organizzazioni italiane”.