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CALOLZIO – “E’ difficile trovare una risposta ai nostri tantissimi perché di fronte a questa situazione, di fronte a questa morte”. Non è semplice neppure per un sacerdote come don Angelo Belotti confrontarsi con un evento tragico come è stata la morte di Fabio Valsecchi, il 48enne calolziese morto sabato in un incidente stradale lungo la statale Briantea a Palazzago, nel bergamasco.
La moto sulla quale viaggiava si è schiantata contro un’auto ad un incrocio, sbalzandolo dalla due ruote e facendogli fare una caduta fatale sull’asfalto. Nonostante le manovre rianimatorie, il 48enne non si è salvato.
Lunedì è stato il giorno del saluto per la frazione di Foppenico e nel pomeriggio un lungo e silenzioso corteo ha percorso i 200 metri che separano la casa dove il 48enne viveva insieme alla moglie Tiziana e alla figlia Miriam di 8 anni, dalla parrocchia Corpus Domini e S. Giuseppe Operaio, trasportando il feretro con le spoglie dello scomparso dentro la chiesa, fin davanti all’altare.
Tante famiglie a messa, insieme agli amici di Valsecchi e ai colleghi della Imet di Cisano Bergamasco, dove il calolziese lavorava come impiegato, ad ascoltare le parole di don Angelo, parroco della frazione, accompagnato nella funzione da don Davide Milani.
“Sentirete ancora la sua presenza, lo sentirete ancora vicino che vi accompagnerà, vi sosterrà e via aiuterà, non come prima ma in un modo altrettanto vero e reale – ha spiegato don Angelo ai fedeli – Neppure la morte ci separa dai nostri affetti”.
Poi, rivolgendosi alla moglie Tiziana, alla piccola Miriam e ai familiari di Fabio, il parroco ha detto loro: “Questa nostra comunità è la vostra comunità, dove state crescendo la vostra famiglia e la vostra bambina. Questa nostra comunità sarà la vostra famiglia”. Al termine della funzione, il corpo di Fabio Valsecchi è stato trasferito al cimitero cittadino.
