La marcia del virus: “A Milano numeri raddoppiati, l’impatto potrebbe essere devastante”

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L'assessore Giulio Gallera

Un mese fa il primo caso positivo in Lombardia

“Troppa gente si muove, ospedali allo stremo, punto di rottura vicino”

MILANO – “Oggi stiamo vedendo il risultato di ciò che è successo 8/10 giorni fa, se resistiamo ancora in maniera più rigida tra 10/15 giorni la curva scenderà”. L’ha detto pochi minuti fa l’assessore al Welfare di regione Lombardia Giulio Gallera dal nuovo ospedale da campo allestito nel parcheggio dell’ospedale di Cremona grazie all’aiuto fornito dalla Ong americana Samaritan’s Purse.

“E’ passato un mese esatto: giovedì 20 febbraio ricevevo la notizia del primo caso positivo e oggi siamo qui ad aprire questo ospedale da campo con 60 posti autosufficienti e 8 posti di terapia intensiva che al giorno d’oggi sono oro – ha continuato Gallera -. I numeri di Milano stanno crescendo e in un giorno sono raddoppiati, siamo preoccupati: gli ospedali sono allo stremo e l’impatto potrebbe essere devastante”.

La richiesta è sempre la stessa: “Ancora troppa gente si muove, l’abbiamo visto dalle celle telefoniche, che sia per lavoro o perché non si è compresa la gravità del momento. Gli spostamenti sono troppi e le immagini della metropolitana piena sono deleteree. Bisogna chiudere trasporto pubblico e tutte le attività che non sono legate a filiere essenziali; molti servizi e grandi uffici possono chiudere in questa fase. Per i negozi di generi alimentari, invece, non ha senso anticipare chiusure, non c’è nessuna emergenza alimentare”.

“La crescita è costante ma non esponenziale – ha concluso -. Il punto di rottura è vicino tutti i giorni, per ora riusciamo a dare risposte grazie a una capacità di reazione del nostro sistema che è pazzesco. Già una cinquantina di pazienti li abbiamo portati in altre regioni, la solidarietà nazionale funziona, ma quella curva deve scendere i posti di terapia intensiva non sono infiniti”.