E’ morto Giovanni Ratti, ‘decano’ dei Ragni di Lecco. Aveva 96 anni

Tempo di lettura: 3 minuti
Giovanni Ratti

Si è spento il più longevo dei Maglioni Rossi, memoria storica del gruppo alpinistico

I funerali si terranno mercoledì 2 giugno, alle 9.45, a Rancio Alta

LECCO – Lutto nel mondo dell’alpinismo lecchese per la scomparsa di Giovanni Ratti, ‘decano’ del gruppo Ragni di Lecco. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo settembre. Era il più longevo dei Maglioni Rossi.

Nato e cresciuto a Rancio, precisamente nella frazione di Brogno, all’ombra del Medale, Ratti era la memoria storica del gruppo alpinistico lecchese.

Proprio a Brogno lo scorso settembre amici e familiari lo avevano festeggiato in maniera speciale per il suo compleanno.

Ragni Ratti Piazza Airoldi
Da sinistra Dino Piazza, Giovanni Ratti e Luigino Airoldi.

Una lunghissima storia alpinistica la sua, iniziata negli Anni ’40 agli albori della nascita del Gruppo Ragni avvenuta nel 1946. E proprio in quell’anno Giovanni Ratti compie una prima ascensione che sarà la prima inserità nel suo lungo curriculum: è quella effettuata al Fungo (parete est), in Grignetta, con Giovanni Carzaniga (Stizza) e Antonio Castelnuovo (Nisa).
Per Giovanni Ratti è solo l’inizio di una serie lunghissima di ascensioni e sopratutto di prime ascensioni per la maggior parte effettuate con il Conte Alberto Bonacossa del quale divenne amico e compagno di cordata.
Insieme aprirono molte vie, come la quella al Testa Nera sul Monte Rosa (1949) e tante sulle Alpi Pennine e Retiche in Svizzera, tra queste ricordiamo quella al Pizzo Ciapè lungo la cresta nord-nord-ovest (1950, prima ascensione).
Ve n’è tuttavia una, aperta dal rancese “dietro casa”, che va menzionata perché per l’epoca di allora fu una grande via ed è la Castagna Alta al Torrione Centrale dei Magnaghi in Grignetta, aperta nel 1950 con “Nisa” e Luigi Castagna.

Giovanni Ratti
Giovanni Ratti

 

Con Giovanni Ratti se ne va non solo una colonna dei Ragni di Lecco, ma un pezzo di storia dell’alpinismo, di quell’alpinismo esplorativo che narra di imprese e storie memorabili, storie d’altri tempi che continuano e continueranno ad affascinare gli alpinisti di oggi e di domani. Ma con lui se ne va anche una persona dell’animo buono, che ha dimostrato di avere non solo doti fisiche, ma anche un’apertura mentale e un’intelligenza sopraffina di spiccata rarità.

Fino poco tempo fa, dalla sua Brogno si recava spesso a piedi al Circolo Pio X, dove era solito incontrarsi con vecchi amici alpinisti come Dino Piazza, rancese come lui. E proprio ai Ragni nati nel rione di Rancio la comunità, 9 anni fa volle dedicare a tutti loro un cippo, che si trova tra le via Don Bosco e Pasquale Fumagalli. Un piccolo segno per ricordare grandi Alpinisti e le loro memorabili imprese.

I funerali di Giovanni Ratti verranno celebrati mercoledì 2 giugno, alle ore 9.45, nella chiesa di Rancio Alto.