Nato a Rancio nel 1932, è stato imprenditore, Guida Alpina e presidente dei Maglioni Rossi dal 1964 al 1970
Celebri le sue salite alla via Solleder sulla parete nord-ovest del Civetta e nel 1956 per essere stati tra i primi ripetitori della Bonatti al Dru
LECCO – Il mondo dell’Alpinismo piange la morte dello storico Ragno della Grignetta Dino Piazza, al secolo Aldo, nato a Rancio di Lecco nel giugno 1932, imprenditore, Guida Alpina e membro dei Maglioni Rossi di cui è entrato a far parte dal maggio del 1955, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di presidente dal 1964 al 1970.
Tra le sue molteplici salite e vie nuove, si ricordano in particolare la ripetizione della celebre via Solleder sulla parete nord-ovest del Civetta salita quando aveva solo 20 anni e nel 1956 fu tra i primi ripetitori della via Bonatti al Petit Dru sul massiccio del Monte Bianco. Le ascensioni di Dino Piazza in tutto l’arco alpino non si contano, aprendo anche nuove vie e partecipato anche ad alcune spedizioni come quella del 1969 al McKinley (6190 m) che lo ha visto in vetta.
Una passione infinita per la montagna quella di Dino Piazza, che sosteneva essere “una medicina efficacissima, in grado di ‘pulirmi’ a fondo il cervello”, anche se al primo posto veniva sempre l’impegno nel lavoro che lo vide mettersi in proprio per fondare una florida azienda insieme all’amico Emilio Ratti.
Nel suo libro “Dilettante per professione”, scritto da Carlo Caccia, Dino Piazza di quel periodo racconta: “La decisione definitiva venne proprio in montagna, dopo un dialogo con l’amico alpinista Emilio Ratti. Questi accolse con convinzione la mia proposta e così, in breve, trovammo un garage dove poter alloggiar i macchinari per realizzare stampi per lavorare il ferro…”. Tutto iniziò così, fino ad aprire uno stabilimento in via Cantarelli a Lecco arrivando ad avere anche una “filiale” in Brasile. Azienda la Rapitech che tutt’oggi è attiva con sede in via Valsugana sempre a Lecco. Al Dino alpinista e lavoratore, la regista lecchese Nicoletta Favaron ha inoltre dedicato un docu-film dal titolo “Prima il dovere”, a riprova della sua dedizione per il lavoro.
Un carattere risoluto, nel lavoro come in montagna, ma Dino era anche un uomo riconoscente e dal cuore grande: per diversi anni e finché gli è stato possibile, a seguito di un voto religioso, in quel Rifugio Piazza al San Martino donato agli Alpini del Gruppo Monte Medale di Rancio e Laorca, radunava gli amici di sempre per una preghiera e per offrire a tutti un pranzo conviviale. Un modo per mantener fede a quel voto, ma anche per rinnovare e rinfrancare le numerose amicizie.
Amicizie che sapeva coltivare anche con i più giovani. Per tutti gli appassionati di montagna è rimasta negli annali una serata ai Piani Resinelli, al ristorante 2184, allora gestito da un altro grande alpinista prematuramente scomparso, Marco “Butch” Anghileri, il quale fu il primo a ripetere la via Direttissima sulla Torre Cecilia in Grignetta che Dino aprì il 4 agosto 1959 con Arnaldo Tizzoni e Mario Colombo. “A chi la ripete regalo una damigiana di vino…”, disse a suo tempo Dino e nonostante fosse passato più di mezzo secolo, quando il Butch riuscì nell’impresa la promessa venne onorata (Video della Serata) (Articolo della serata). E il Butch, con il suo carattere solare, a sorpresa estrasse dalla tasca uno dei chiodi del 1959 e lo regalò proprio al Dino…
Dino Piazza lascia la moglie Maria Clara “Mari” Alippi e i figli Daria e Arnaldo.
I funerali avranno luogo a Castello di Lecco, nella chiesa parrocchiale dei SS Gervaso e Protaso, martedì 27 febbraio alle ore 10.45, quindi la salma proseguirà per il Tempio Crematorio. Aldo si trova presso la Casa Funeraria Galli in via della Pergola n. 55,
fino alle ore 9.45 di martedì.