L’inaugurazione è avvenuta ieri pomeriggio
La D3wood ha contribuito all’installazione del famoso architetto
LECCO – Ieri è stata inaugurata a Padova, più precisamente nell’Orto botanico cittadino, un’installazione dell’architetto e designer Michele De Lucchi. In questa meravigliosa opera c’è anche uno “zampino” lecchese, visto che il progetto è stato costruito in collaborazione con la D3wood, azienda che si occupa di lavorazione del legno a km zero.
“Prima di aprire quest’attività, ho lavorato per dodici anni come ingegnere – racconta Marco Clozza, titolare della D3wood assieme al fratello Claudio – e questo mi ha permesso di avere contatti col Politecnico di Milano e trovare una collaborazione con Arte Sella, museo di arte contemporanea trentino. Dopo aver realizzato insieme l’opera dell’architetto Kengo Kuma, quest’anno siamo stati coinvolti nel progetto con lo studio De Lucchi.”
Lo spunto del progetto nasce dopo il disastro che ha colpito il territorio veneto e trentino lo scorso 28 ottobre, la cosiddetta “tempesta Vaia”,creando disastri e distruggendo diverse piante. “L’idea dell’architetto De Lucchi era quella di creare un’installazione temporanea che potesse scuotere le coscienze rispetto al cambiamento climatico. All’interno dell’orto botanico più antico al mondo ha progettato un albero morto, composto da tanti pezzi di alberi divelti.”
Come scritto nel comunicato stampa diffuso dai dirigenti dell’orto botanico, “la scultura ricompone con essenze diverse – abete rosso, faggio, larice, abete bianco, frassino, tiglio e nocciolo, la figura di un albero che con il suo tronco, i suoi rami e le sue radici vola sospeso nel’aria, sopra a uno specchio d’acqua che rimanda al mare maldestramente surriscaldato dagli effetti dell’inquinamento atmosferico.”
Grazie ai suoi studi ingegneristici, Marco Clozza ha potuto occuparsi della progettazione e della realizzazione della struttura, inaugurata ieri a Padova.
“Un lavoro molto complesso. Dopo aver eseguito i calcoli strutturali, abbiamo realizzato questo gigantesco albero di oltre tredici metri autoportante. Per noi è motivo d’orgoglio che un professionista del calibro di De Lucchi, conosciuto nell’ambiente come ‘l’architetto del legnoi si sia affidato alla nostra azienda. Essere parte di un progetto simile, con un connotato così profondo a livello ambientale, è stata una soddisfazione enorme”.
L’installazione si intitola ”Radici nel vento, testa nella terra” e, per chi volesse vederla dal vivo, resterà montata fino al 5 gennaio 2020.