A Mandello in tanti per l’addio a Luca Gallo: “Dio ti ha chiamato a giocare nella sua squadra”

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Chiesa gremita e una folla sul sagrato, l’ultimo gesto di gratitudine per una persona che ha dato tanto

“Eri giovane, brillante, con un carattere schivo, ma le persone si accorgevano di te perché eri capace di metterle al primo posto”

MANDELLO – La chiesa del Sacro Cuore a Mandello non è riuscita a contenere la folla di persone giunta per dire addio a Luca Gallo, giovane papà morto all’età di 42 anni a causa di una malattia. Grande appassionato di calcio, dopo un passato da giocatore in molte squadre del territorio si è dedicato ad allenare, prima alla Polisportiva Mandello, la squadra che lo aveva visto crescere, e ora nella Polisportiva Foppenico a Calolzio.

Tanta la commozione per una persona che è stata capace di entrare nel cuore di tutti. La gente che non ha trovato posto in chiesa si è riversata sul sagrato dove c’erano amici, ex compagni di calcio, i ragazzi che ha allenato, conoscenti e quanti hanno condiviso un pezzo di vita con lui.

Luca Gallo, allenatore della Polisportiva Foppenico (foto FB/Polisportiva Foppenico)

“Il Signore ti ha chiamato a giocare nella sua squadra, a giocare da regista perché eri giovane, brillante, con un carattere schivo, non avevi bisogno di farti vedere perché, per essere grandi, non serve fare tante scene ma bisogna ‘essere’ e fare in modo che le persone che ci stanno intorno si accorgano di noi perché noi siamo capaci di metterle al primo posto. Solo il Signore conosce le persone nel profondo” ha detto il parroco durante l’omelia.

“Ho giocato anche io a calcio e ho giocato con la maglia numero dieci – ha continuato il sacerdote -. Luca era il regista della squadra, quello che faceva girare il gioco. Accentrava il gioco su di sé e, se gli altri lavoravano per lui, lui lavorava per dare agli altri l’occasione di segnare. Quelli bravi, poi, diventano anche allenatori, perché hanno la visione del gioco, ma il gioco della vita è un gioco particolare, di cui non capiamo il mistero. La vita, però, è una partita che devi giocare fino in fondo e non sai a quale ruolo sei chiamato dal Signore”.

Luca Gallo era amico di tutti e la foltissima presenza al funerale è stata l’ennesima testimonianza del segno indelebile che è stato capace di lasciare. Il gonfalone della Polisportiva Mandello si è mischiato con le tute arancioblu della squadra di casa e con i colori biancorosso della Polisportiva Foppenico dove, finché è riuscito, ha svolto il suo ruolo di allenatore. All’uscita della bara, portata a spalla da chi gli ha voluto bene, solo poche parole, ma negli occhi di tutti i presenti c’era una immensa gratitudine.

Luca Gallo lascia la moglie Veronica con i figli Alessio e Giulia, i genitori Fausto e Pinuccia, le sorelle Sofia e Paola con Mario, i suoceri, il cognato Filippo con Michela, i nipoti Alessandro, Sara, Matilde, Federico, Mimì, gli amici di sempre e tutta la famiglia.