Massaggi cinesi “hot”: smascherato giro di prostituzione

    Tempo di lettura: 2 minuti

    GARLATE / VERCURAGO – Martedì mattina i militari del Norm della Compagnia Carabinieri di Lecco hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Lecco in relazione alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, traendo in arresto un cittadino cinese quarantaquattrenne responsabile di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione all’interno dei centri massaggi “Tuina”di Garlate (LC) e Vercurago (LC) dove, per come è stato investigativamente accertato, venivano impiegate giovani donne, anch’esse di nazionalità cinese, cui peraltro veniva anche fornito un alloggio attiguo, che oltre i normali massaggi offrivano ai clienti prestazioni sessuali.

    Destinataria della misura cautelare dell’obbligo di dimora in Merate, comune di residenza, anche la moglie dell’arrestato, avendolo attivamente coadiuvato nella gestione delle attività, misura ancora non eseguita per irreperibilità della donna temporaneamente all’estero. Sequestrato il centro massaggi di Garlate.

    L’attività di indagine trae origine, nel gennaio di quest’anno, da alcune acquisizioni informative inerenti l’attività del centro massaggi di Vercurago. I conseguenti servizi di osservazione consentivano di identificare diversi clienti, tutti di sesso maschile, che confermavano la natura delle prestazioni eseguite in sovrapprezzo ai normali massaggi generalmente alla tariffa fissa di 20 euro.

    L’arrestato veniva fin da subito individuato quale gestore del centro formalmente amministrato da un’altra donna di origini cinesi.

    Lo sviluppo delle attività ha consentito di accertare come l’uomo gestisse anche altro centro massaggi in Garlate all’indirizzo del quale venivano estese le investigazioni con acquisizioni analoghe a quelle precedenti.

    Ulteriori accertamenti effettuati sul web consentivano di rafforzare la tesi investigativa. Sul sito online “bacheca incontri Lecco” si rinvenivano infatti inserzioni (corredate da foto ritraenti ragazze orientali in abiti succinti) in cui le ragazze si presentavano come “pronte a tutto per soddisfare ogni desiderio…..”.

    Intercettazioni di conversazioni ed analisi del traffico telefonico hanno poi consentito di supportare ulteriormente le indagini.

    Le responsabilità degli indagati sono state in tal modo individualmente accertate consentendo di individuare nell’uomo il vero e proprio “capo” indiscusso del “gruppo”, formalmente titolare del centro massaggi di Garlate e gestore di fatto, per un determinato periodo di tempo, anche del centro massaggi di Vercurago, avvalendosi della collaborazione di ulteriori due cittadine cinesi coindagate e di quella della moglie formalmente preposta alla gestione del centro di Garlate, avendo tutti sfruttato, favorito o comunque tollerato la prostituzione svoltasi all’interno dei predetti centri dalle dipendenti reclutate.

    Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione di Merate in regime di arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia.