Merate, il sindaco Panzeri davanti al giudice per la vicenda della diretta Fb

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Massimo Panzeri
Il sindaco Massimo Panzeri

Fissata per il 30 marzo l’udienza preliminare: l’ipotesi di reato è istigazione a delinquere aggravata

La Procura aveva aperto un’indagine dopo la diretta Facebook della scorsa primavera in piena emergenza Covid

MERATE – Approderà di fronte al giudice delle udienze preliminari Salvatore Catalano la nota vicenda che vede protagonista il sindaco di Merate Massimo Panzeri, al centro di un’indagine da parte della Procura di Lecco per via di alcune affermazioni rilasciate durante una diretta trasmessa su Facebook relativa alle interpretazioni delle normative relative alla cosiddetta Fase 2 dell’epidemia da Coronavirus.

Rispondendo alla domanda avanzata da un cittadino in diretta che chiedeva lumi sulla possibilità di effettuare un “giretto” in macchina, Panzeri aveva risposto: “Se la fermano non dica che sta facendo un giro, dica che sta andando a trovare un parente o un amico”.

Una risposta decisamente poco istituzionale a cui è seguita quella relativa alla possibilità di portare un elettrodomestico a riparare fuori dal Comune. “Tecnicamente no – la risposta del sindaco -. Comunque se fosse aperto, può anche andarci, può anche andare a fare la spesa e dire che sta andando lì. Ci sono tanti modi per aggirare le norme”.

Affermazioni che avevano fatto clamore tanto da arrivare alla ribalta anche della cronaca nazionale con la ripresa, tra gli altri, in chiave satirica, nella nota trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, da  cui il primo cittadino si è sempre difeso ammettendo lo “scivolone” istituzionale, ma ribadendo l’assoluta buona fede e il rispetto delle istituzioni.

La Procura aveva poi aperto, tramite il pubblico ministero Andrea Figoni, un’indagine, affidando alla Digos il compito di effettuare le indagini con l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere aggravata dal ruolo pubblico rivestito dal sindaco.

Chiuse le indagini, il pm ha deciso di affidare al Gup la decisione in merito a un eventuale rinvio a giudizio del sindaco oppure all’archiviazione del caso. L’udienza preliminare è stata fissata per il 30 marzo. Assistito dall’avvocato Elena Barra, il sindaco non commenta la vicenda e si limita a quanto riportato in un post sulla propria bacheca Fb. “Affronto  serenamente questa sfida consapevole di una leggerezza, in un contesto particolare, che aveva il solo scopo di andare incontro ad esigenze di miei cittadini”.