Merate. Neonata, affetta da cardiopatia, muore dopo il cesareo: disposta l’autopsia

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L'Ospedale Mandic di Merate

E’ successo venerdì all’ospedale di Merate, dove la madre, in Italia da due mesi, si era recata per un controllo

Disposta l’autopsia sulla neonata, morta subito dopo il cesareo: il feto era affetto da una cardiopatia

MERATE – È stata disposta l’autopsia sul corpo della neonata morta venerdì  5 maggio dopo l’intervento cesareo d’urgenza predisposto all’ospedale Mandic di Merate, dove la madre era giunta per un controllo. Di origine senegalese, in Italia da due mesi, la donna,  incinta di 36 settimane e 5 giorni, era stata visitata il 28 aprile all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per via di una cardiopatia riscontrata al feto.

Proprio all’ospedale bergamasco, come riferisce Asst Lecco in una nota, era stato programmato un ulteriore controllo, fissato per l’11 maggio, per scegliere l’ospedale idoneo alla nascita di un neonato con quadro malformativo cardiaco.

L’altro ieri, venerdì, l’arrivo, in autonomia, all’ospedale di Merate dove la donna è stata sottoposta a un controllo in ambulatorio ostetrico: durante l’approfondimento viene riscontrato “l’ingrandimento del fegato e la frequenza cardiaca fetale alterata con successiva richiesta di monitoraggio tramite cardiotocografia fetale”.

L’esito del tracciato cardiaco fetale non è rassicurante tanto che l’equipe di medici e personale ostetrico dell’ospedale meratese hanno preso in considerazione “la possibilità di un trasferimento presso centro di II livello (Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco) o II livello con disponibilità di cardiochirurgia (Ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo) per l’espletamento del parto”.

Da qui la presa di contatti con entrambi i centri e la decisione di procedere con un cesareo d’urgenza direttamente a Merate  con “successiva valutazione per il trasferimento della neonata, alla luce di un possibile quadro di anemia fetale e persistenza di elementi “non rassicuranti” al tracciato cardiotocografico del feto che controindicano il trasferimento”.

Purtroppo la piccola è nata con peso basso per l’epoca gestazionale (1800 grammi), gravemente anemica e senza attività respiratoria spontanea. E non rispondeva neppure  alle manovre rianimatorie messe in atto dall’equipe pediatrica e dai rianimatori che devono constatare così il decesso.

Ora è stata disposta l’autopsia sul corpo della piccola al fine di fare luce su quanto avvenuto.