“Metastasi”: processo a Lecco per Crotta? Contrario il pm

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    Il Tribunale di Milano

    MILANO – Secondo atto del Processo “Metastasi” mercoledì mattina presso il Tribunale di Milano, dove il collegio giudicante presieduto dal giudice Aurelio Barazzetta, ha accolto il ricorso del Comune di Lecco a costituirsi parte civile, presentato la scorsa udienza (6 novembre) dall’avvocato Donatella Saporiti, rappresentante dei Comuni di Lecco e Valmadrera.

    Affrontata nel corso dell’udienza poi l’unica questione preliminare sollevata dall’avvocato Marilena Guglielmana, difensore insieme alla collega Patrizia Guglielmana di uno degli imputati, Claudio Crotta (unico insieme all’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi a non essere in carcere) relativa alla competenza territoriale: un’eccezione, come ha spiegato il legale, che sarebbe contemplata unicamente per Crotta, per il quale il processo verrebbe quindi spostato nel Foro lecchese.

    Alla base di questa richiesta, ha spiegato l’avvocato Guglielmana, una serie di ragioni: innanzitutto l’articolo  8 del Codice di procedura penale, che prevede che il processo venga condotto nel territorio dove il reato è stato commesso (in questo caso Valmadrera che risponde però al Tribunale di Lecco); chiamata in causa poi la connessione di reato (art 12 lettera b e c), che verrebbe a mancare, poichè i coimputati di Claudio Crotta, ha ricordato il legale, sono Bongarzone Claudio e Palermo Ernesto, per i quali è previsto un percorso processuale diverso (i due avevano infatti scelto il rito abbreviato).

    Niente a che vedere, per l’avvocato Guglielmana, col reato di associazione di tipo mafioso di cui sono accusati gli altri cinque imputati (Trovato, Lilliu, Redaelli, Antonino e Nasatti). Infine, la difesa ha ricordato come il Tribunale del riesame di Milano abbia fatto cadere l’aggravante di utilizzo di metodo mafioso (art 7) nei confronti di Crotta. Tutti motivi che hanno spinto i legali Marilena e Patrizia Guglielmana a richiedere che per il loro assistito il Processo venga spostato a Lecco.

    Sollevata quindi una questione da parte del collegio giudicante: preso atto della richiesta della difesa di Claudio Crotta ha chiamato le parti ad interloquire tra loro sulla questione preliminare, invitandole a depositare una memoria.

    Immediata la reazione del Pubblico Ministero Claudio Gittardi, che si è opposto all’eccezione richiesta dall’avvocato Guglielmana, ricordando come l’inchiesta Metastasi, avviata dalla Procura di Milano, sia solo uno dei numerosi fascicoli aperti dalla Dda sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Regione, le cui indagini hanno portato proprio ieri all’arresto di altre 40 persone (di cui 18 lecchesi), nell’ambito dell’Inchiesta Insubria. Se l’Ndrangheta in Lombardia può contare su una struttura autonoma è anche vero, per il pm, che questa struttura è dotata di potenti articolazioni territoriali, di cui un centro molto forte è proprio il lecchese. Impossibile dunque per il pm frazionare la competenza territoriale, ricordando la posizione di Crotta, implicato in un reato di tipo associativo.

    Ascoltata la deposizione fatta dal pm Bruno Gittardi è stato poi il legale di Marco Rusconi (anche oggi assente in aula), avv. Enrico Giarda, a chiedere che la posizione del suo assistito sia messa alla pari di quella di Claudio Crotta.

    Ascoltate le parti il collegio giudicante ha fissato il termine per la consegna delle memorie entro il prossimo 25 novembre: il processo è stato invece aggiornato a giovedì 27 novembre, giorno in cui sarà sciolta la riserva sulla competenza territoriale.