
ROMA – E’ rientrato in Italia Piero Parolari, lecchese missionario del Pime ferito gravemente in un agguato in Bangladesh lo scorso 18 novembre: da lunedì si trova ricoverato all’ospedale Bambin Gesù , è fuori pericolo ma necessiterà di un lungo periodo di cure.
Secondo quanto riferito da Mondo e Missione, la rivista del Pontificio Istituto Missioni Estere, il missionario è stato affiancato nel suo viaggio su aereo Alitalia, che ha garantito il trasporto in condizioni di particolare assistenza, da due medici e da un anestesista.
Una scelta eccezionale quella dell’ospedale Bambin Gesù, dovuta alla grande collaborazione e amicizia tra Pime e nosocomio del vaticano.
Parolari, sacerdote e medico, 64 anni d’età di cui 30 vissuti al fianco delle popolazioni del Paese asiatico, era stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco nella prima mattina del 18 novembre, mentre in bicicletta si stava spostando verso l’ospedale della cittadina di Dinajpur, a circa 400 chilometri dalla capitale Dacca, dove svolgeva l’attività di assistenza sanitaria.
Le sue condizioni erano apparse gravi a causa delle ferite riportate alla testa e al collo, in particolare per un’emorragia che ha destato molta preoccupazione. Nella stessa mattinata era stato trasferito verso l’ospedale di Dacca dove è stato chiarato fuori pericolo.
Non sembrano esserci dubbi sulla matrice islamica dell’attentato: nei giorni scorsi le forze dell’ordine avevano arrestato un politico locale legato ad un gruppo estremista, l’ISIS aveva rivendicato la sua responsabilità sul ferimento del missionario lecchese ma questa pista non è presa in seria considerazione, almeno fino ad oggi.
Secondo fonti il giornale del Pime, dietro all’agguato a Parolari potrebbe esserci il ritorno di gruppi fondamentalisti già attivi in passato in Bangladesh e che potrebbero aver preso nuovo vigore con la comparsa dei miliziani dello Stato Islamico sulla scena internazionale.

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