MERATE – Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Merate unitamente a quelli della Stazione di Merate hanno tratto in arresto per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti Carlo Riva 49 anni di Verderio Superiore.
Alle 11 circa, infatti, un equipaggio del 2° elinucleo Carabinieri di Orio al Serio, in sorvolo operativo nella zona, ha segnalato alla centrale operativa di Merate di aver avvistato, all’interno di una cascina di Verderio Superiore, un cospicuo numero di piante la cui conformazione e varietà cromatica faceva supporre potessero trattarsi di marijuana.
A quel punto sono stati inviati in loco alcuni equipaggi del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Merate che, una volta entrati nella proprietà e identificato il proprietario, hanno potuto constatare l’evidente presenza, al centro del cortile della cascina, tra altre piante di ortaggi, di un blocco consistente di piante di marijuana alte oltre 2 metri. A quel punto è cominciata una perquisizione dell’intera struttura che ha portato ad individuare altre piante invasate sotto un portico, nonchè una stanza con ulteriori piante già essiccate per il successivo confezionamento.
L’uomo, ha dichiarato di coltivare e consumare lo stupefacente a scopo terapeutico, consegnando ulteriori sacchetti con marijuana pronta per l’uso nonchè dei recipienti contenenti semi di diverse varietà di marijuana, provenienti anche da diverse parti del mondo. Tra le piante coltivate nel terreno, infatti, ve ne era una molto diversa dalle altre che lo stesso Riva ha dichiarato di trattarsi di una varietà proveniente dal medio oriente, difficilmente trovabile in Italia.
Complessivamente sono state sequestrate: 71 piante di marijuana; 1 bilancia elettronica di precisione; 2000 euro in contanti; 10 grammi di hashish; 700 grammi di marijuana già confezionata;
dopo il lungo lavoro di estirpazione di tutte le piante, tutto il materiale sequestrato è stato portato in caserma per le attività successive di campionamento ed analisi preliminari in attesa di quelle di laboratorio, mentre Riva, dichiarato in arresto, al termine delle formalità è stato associato presso il carcere di Lecco a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.