SIRONE – Preso a fucilate, nonostante sia una specie protetta: vittima un falco lodolaio trovato ferito e raccolto lo scorso venerdì, nel tardo pomeriggio, in un campo a Sirone.
Il rapace è stato rinvenuto da una famiglia che si trovava a passeggiare in zona ed è stato portato da una veterinaria che ha prestato il primo soccorso al povero volatile ed effettuato una radiografia: dalle lastre è stato possibile verificare la presenza di due pallini che hanno causato al falco una brutta frattura dell’omero sinistro ed una frattura dell’ulna sinistra .
Il medico ha subito avvertito gli agenti di Polizia Provinciale che hanno organizzato il trasferimento del volatile al Centro Di Recupero per gli Animali Selvatici (CRAS) di Valpredina, gestito dal WWF.
“Purtroppo la prognosi è riservata perché la frattura all Omero potrebbe compromettere le capacità di volo – ci spiega la veterinaria – il Lodolaio è un predatore ed è anche un migratore, quindi necessita di grande abilità nel volo”.
Gli agenti di polizia provinciale provvederanno a formalizzare denuncia contro ignoti perché si tratta di un atto illegale.
Purtroppo, da quel che ci è possibile apprendere, i bracconieri sparano ai rapaci perché potrebbero intimidire gli uccelli da richiamo tenuti presso i capanni di caccia d’appostamento: il richiamo, spaventato, non canta e quindi non attira i simili che sono poi l’obiettivo dei cacciatori. La presenza stessa di un rapace che volteggia sopra un capanno è un deterrente per gli altri uccelli, per questo motivo verrebbero illegalmente abbattuti in periodo di caccia.