BALLABIO – Lo conoscevano tutti a Ballabio, non poteva essere altrimenti visto il suo impegno nella vita di paese, come consigliere comunale e come volontario della Protezione Civile, e in tanti oggi lo piangono dopo una morte assurda che lo ha strappato a familiari e amici: Giuseppe Pedrazzoli, 67 anni, è rimasto vittima del tragico investimento di giovedì mattina sulla strada provinciale.
Era originario di Morbegno e abitava da parecchio tempo a Ballabio, con la moglie, un figlio e una figlia; la sua casa è a qualche decina di metri dal luogo dell’incidente. Era in pensione dopo essere stato per anni dirigente di un’azienda di costruzioni. Nel 2010 è stato eletto consigliere comunale nella lista dell’ex sindaco Pontiggia
“Era il responsabile operativo comunale della Protezione Civile – ci dice l’ex primo cittadino con la voce rotta dell’emozione – una persona molto fidata, collaborativo, non ho mai avuto nessun tipo di problema con Pino, sempre in sintonia sulle scelte e le cose da fare, sempre aperto al dialogo”. Pontiggia si è recato sul posto appena saputo dell’incidente, così come l’attuale sindaco Alessandra Consonni, arrivata poco dopo l’accaduto e scossa per il tragico accadimento.
“Lo conosco da tanto, è un mio paesano di Morbegno ed entrambi siamo venuti a vivere a Ballabio ormai diversi anni fa – ci dice l’ex assessore Manuela Deon, compagna di maggioranza nell’ex amministrazione comunale – sono veramente addolorata per lui e per la sua famiglia. Era una bravissima persona e si è dato da fare per tutti”.
Un uomo dal cuore grande lo descrivono in paese ed oltre ad essere volontario della Protezione Civile era parte della Uisp, associazione per affiancare i giovani diversamente abili allo sport, e accompagnava i ragazzi disabili nella pratica sportiva, diventandone in passato presidente del gruppo.
La passione per lo sport lo ha avvicinato alla Calcio Lecco, era uno dei responsabili per la sicurezza, lo ‘zio’ come lo chiamavano affettuosamente i tifosi.
“Pino è stato come un secondo padre per me” dichiara commosso Angelo Falbo che non vuole credere alla notizia. Quel Pino Pedrazzoli che mangiava pane e calcio e che portò a Lecco l’odierno futsal o calcio a 5. Guai chiamarlo “calcetto”. Quella parola Pino non la voleva sentire: “Si chiama calcio a 5!” correggeva secco chiunque si pronunciasse in quel modo.
“Lui fondò la mitica Lecco ’88 – ricorda Falbo – la prima formazione di calcio a 5 che arrivò a vincere il campionato di Serie B conquistando la promozione in serie A2, categoria che non facemmo perchè non trovammo sponsor…”. Di quella squadra oltre a Falbo fecero parte, tra gli altri, Mario Falbo, Antonello Longoni, Marco Rusconi Sandro Ravasio, Luca Buzzi, Alfio Pensa Beniamino Bianco, Luca Perego, Luca Franceschini.
Pino portò anche la Uisp a Lecco. Da allenatore divenne arbitro ed essendo tifosissimo del Lecco insieme ad Alfredo Rusconi e Tonino Laganella formavano la terna arbitrale durante le amichevoli dei blucelesti. “Era un mio grande amico – ci dice Rusconi – Ne facevamo di tutti i colori insieme, si aiutava tutti e tutti. Pino era una persona che se gli telefonavi si faceva in quattro per realizzare quello che avevi in mente”.
“L’ho incontrato pochi giorni fa – prosegue Falbo – avevamo il progetto di promuovere il calcio camminato… l’età avanza, si sa, e ci eravamo messi in testa di iniziare questa nuova avventura. Pino è stata una grande persona. Tosto, severo quando indossava la divisa da arbitro, ma fuori dal campo, erano tutti amici con lui. Dimenticarlo sarà impossibile”.